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Indagine sulla vendita dello stadio San Siro: possibili danni erariali

Stadio San Siro con focus sull'indagine di vendita

La Procura di Milano indaga su presunti sconti nella vendita dello stadio

Un’inchiesta che scuote Milano

La Procura di Milano ha avviato un’indagine che potrebbe avere ripercussioni significative sulla gestione patrimoniale della città. Al centro dell’attenzione c’è la vendita dello stadio San Siro, un impianto iconico per il calcio italiano, che ha sollevato interrogativi riguardo a un possibile “danno erariale”. La questione si concentra su un presunto “sconto” applicato alle opere di bonifica necessarie per la transazione, che potrebbe aver portato a una valutazione non corretta dell’impianto.

Le accuse di sottovalutazione

L’ex vicesindaco Luigi Corbani ha lanciato accuse pesanti, sostenendo che il valore reale dello stadio sia stato sottostimato. Mentre l’agenzia delle Entrate ha fissato il valore della struttura a 200 milioni di euro, Corbani stima che il suo valore reale superi i 400 milioni. Questa discrepanza ha acceso un dibattito acceso non solo tra i politici, ma anche tra i cittadini, molti dei quali si chiedono come sia possibile che un bene così prezioso possa essere venduto a un prezzo così inferiore al suo valore di mercato.

Il contesto politico e le reazioni

Il dibattito sulla vendita dello stadio San Siro si inserisce in un contesto politico teso, con forti critiche da parte dell’opposizione e dei Verdi. Questi ultimi hanno espresso preoccupazione per la gestione delle risorse pubbliche e per la trasparenza delle operazioni condotte dall’amministrazione comunale. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha definito l’inchiesta un “atto dovuto”, sottolineando la necessità di fare chiarezza su una questione così delicata. La situazione ha portato a un aumento della pressione politica, con richieste di maggiore trasparenza e responsabilità nella gestione degli asset pubblici.