Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato il primo ministro ungherese Viktor Orban a Kiev: un incontro caratterizzato da evidenti divergenze di vedute.
Divergenze di vedute
Orban, appena assunta la presidenza semestrale dell’UE, ha invocato una tregua temporanea con la Russia, sottolineando la necessità di favorire le trattative di pace. Zelensky, tuttavia, ha invitato Orban a unirsi agli sforzi compiuti dall’Ucraina per organizzare un nuovo vertice di pace, dopo quello tenutosi in Svizzera. Nonostante le strette di mano e i sorrisi di circostanza, i rapporti tra Zelensky e Orban rimangono tesi, soprattutto a causa della delicata questione della minoranza magiara della Transcarpazia.
Orban ha chiesto di considerare l’ipotesi di una tregua limitata nel tempo, mentre Zelensky ha insistito sulla necessità di una “pace giusta”, implicando il ritiro delle truppe russe dalle zone occupate, una condizione che appare utopica data la realtà sul campo.
Il contesto internazionale
L’incontro si inserisce in un quadro internazionale complesso, con Vladimir Putin non isolato a livello globale, ma atteso ad Astana per il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, che copre gran parte dell’area eurasiatica e il 40% della popolazione mondiale.
Nel frattempo, l’Ucraina continua a fronteggiare difficoltà nel reperire truppe per la prima linea e si affida alle forniture belliche dagli alleati occidentali, come gli F-16 in arrivo dai Paesi Bassi e un nuovo pacchetto di aiuti da oltre 2 miliardi di dollari dagli Stati Uniti.