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Michele Raule, 50 anni, di San Lazzaro è la vittima dell’incidente avvenuto ieri vicino al rifugio Gonella sul Monte Bianco, dove di lì a poco avrebbe potuto trovare riparo.
La morte di Michele Raule
Con la sua impresa sul Monte Bianco, annunciata via social nelle scorse settimane, stava raccogliendo fondi per un’associazione, Ageop, che aiuta i bambini malati di tumore.
Stava effettuando la scalata insieme ad altre tre persone, tra le quali il fratello. Il 50enne è scivolato su un nevaio, cadendo per circa 100 metri in un canalone e finendo in un crepaccio nel ghiacciaio del Miage: fatale la caduta, sarebbe morto sul colpo.
L’impresa di Michele Raule
Insieme all’associazione Ageop, che dal 1982 accoglie e assiste i bambini malati di tumore e le loro famiglie e finanzia la ricerca, nel 2022 Michele Raule aveva inaugurato il progetto “Quattro vette per cinque Stati”. Si sarebbe dovuto concludere nel 2025 con la conquista delle vette più alte di Italia, Slovenia, Austria, Francia e Svizzera.
Quest’anno con il sostegno di Dea Srl, aveva scelto di dedicare la sua impresa ai bambini in Oncologia Pediatrica, andando da Genova al Monte Bianco in 30 ore consecutive, facendo 300 Km in bici e 15 a piedi, per un totale di 7000 metri di dislivello positivo. Era partito il 12 luglio e il suo viaggio è finito ieri, domenica 14 luglio, nel peggiore dei modi.
Il corpo è stato recuperato dal Soccorso alpino valdostano e dal Soccorso alpino della guardia di finanza di Entrèves, che si occupa delle operazioni di polizia giudiziaria, nella mattinata di oggi a causa del punto impervio da raggiungere.
Il 23 giugno Michele Raule, sulla sua pagina Facebook, aveva scritto:
“Il 12 luglio (meteo permettendo) tenterò un’impresa per me “estrema”: dal mare alla vetta del Monte Bianco senza dormire, con il solo uso delle gambe. Partirò alle 5 di mattina da Genova con la bici, che lascerò in fondo alla Val Veny, per proseguire a piedi fino alla vetta. Mi sono allenato parecchio (75.000m D+ da inizio anno), ma non è sicuro che ce la farò. La mia motivazione, già non piccola, sarà rafforzata da una buona causa in cui credo molto: raccogliere fondi per Ageop, associazione di Bologna che aiuta i bambini malati di tumore”.
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