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Il tragico incidente al porto di Prà
La notte tra martedì e mercoledì, il porto di Prà è stato teatro di un tragico incidente che ha portato alla morte di Giovanni Battista Macciò, un portuale investito da un collega, Patrizio Randazzo. La Procura, guidata dalla pm Arianna Ciavattini, ha avviato un’indagine approfondita per chiarire le circostanze che hanno portato a questa tragedia. Il cellulare di Randazzo è stato sequestrato dalla polizia stradale per accertare se l’uso del dispositivo possa aver influito sull’incidente.
Indagini e possibili dissidi tra lavoratori
Il sequestro del telefono cellulare non è un atto isolato, ma parte di un’indagine più ampia che sta emergendo. Voci e email anonime, giunte ai giornali, suggeriscono che ci fossero dissidi tra Randazzo e altri lavoratori riguardo all’organizzazione dei turni di lavoro. Queste informazioni potrebbero rivelarsi cruciali per comprendere il contesto in cui è avvenuto l’incidente. Tuttavia, al momento, nessuno si è presentato in Procura per fornire ulteriori dettagli o testimonianze.
Le conseguenze legali e l’autopsia della vittima
In seguito all’incidente, sette persone sono state iscritte nel registro degli indagati per omicidio colposo. Oltre a Randazzo, sono coinvolti anche il console della Culmv, Antonio Benvenuti, e sei dirigenti e dipendenti del Psa. La situazione legale si complica ulteriormente, mentre gli investigatori esaminano non solo la dinamica dell’incidente, ma anche la sicurezza nell’organizzazione del lavoro all’interno del terminal. Domani, la medico legale Francesca Fossati eseguirà l’autopsia sul corpo della vittima, un passaggio fondamentale per chiarire ulteriormente le cause della morte.