Incidente mortale a Milano: un giovane perde la vita dopo un inseguimento

Ramy Elgaml, quasi ventenne, coinvolto in un drammatico inseguimento con i carabinieri.

Il tragico evento in via Ripamonti

La scorsa notte, Milano è stata teatro di un tragico incidente che ha portato alla morte di Ramy Elgaml, un ragazzo egiziano che avrebbe compiuto vent’anni il prossimo 17 dicembre. L’incidente è avvenuto in via Ripamonti, dove Ramy era a bordo di uno scooter nero, guidato da un giovane tunisino di 22 anni. I due, già noti alle forze dell’ordine, non si sono fermati all’alt dei carabinieri, dando inizio a un lungo inseguimento che ha avuto un epilogo drammatico.

Un inseguimento che ricorda una canzone

La dinamica dell’incidente ricorda da vicino la canzone “Chicco e Spillo” di Samuele Bersani, dove i protagonisti si schiantano dopo essere inseguiti dalla polizia. Tuttavia, la realtà è ben più cruda. Dopo una serie di manovre azzardate, il giovane alla guida dello scooter ha perso il controllo del mezzo, schiantandosi contro un muretto. Ramy è stato sbalzato dall’impatto, mentre l’auto dei carabinieri ha terminato la sua corsa contro un semaforo.

Le conseguenze dell’incidente

Immediati i soccorsi: il personale del 118 ha trasportato Ramy d’urgenza al Policlinico, dove è stata dichiarata la sua morte. Il conducente dello scooter, pur non essendo in pericolo di vita, è stato portato all’ospedale San Carlo. Sul luogo dell’incidente, una folla di amici e conoscenti si è radunata, portando fiori e fumogeni, creando disagi al traffico e richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine.

Le indagini e le reazioni

Le indagini sono in corso: il tunisino alla guida dello scooter è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e dovrà rispondere anche di guida senza patente e omicidio stradale. Durante i controlli della notte, i carabinieri hanno fermato 214 auto, con diversi arresti e denunce per guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti. Questo incidente riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale e sull’uso di mezzi non autorizzati, specialmente in una zona come quella di corso Como, nota per la sua movida e per le rapine.