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Il contesto dell’inchiesta
Negli ultimi anni, il traffico di sostanze stupefacenti ha assunto proporzioni preoccupanti in diverse regioni italiane, e il Piemonte non fa eccezione. Recenti sviluppi hanno portato alla luce un’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) del Piemonte, che ha messo nel mirino un’organizzazione dedita allo spaccio di cocaina. L’inchiesta, che si è concentrata su Torino e Alessandria, ha portato all’emissione di un avviso di chiusura indagini nei confronti di trenta persone, tra cui italiani e albanesi.
Le modalità operative dei gruppi
Secondo quanto emerso, la Dda ha identificato due distinti gruppi di albanesi operativi sul territorio. Il primo gruppo, composto da cinque membri, operava principalmente a Torino, mentre il secondo, con quattro membri, era attivo ad Alessandria. Questi gruppi erano responsabili di diverse fasi del traffico di cocaina: dal trasporto alla custodia, fino alla vendita al dettaglio. Le indagini hanno rivelato che la sostanza stupefacente veniva distribuita in varie località del Piemonte e in altre regioni del Nord Italia, evidenziando un’ampia rete di distribuzione.
Un tentativo di esportazione fallito
Un episodio significativo documentato dagli inquirenti riguarda un tentativo di esportare una partita di 2 chilogrammi di cocaina in Francia. Questo tentativo, tuttavia, è stato sventato grazie all’arresto immediato del corriere, che era giunto dall’estero. Questo arresto ha portato a un procedimento separato, evidenziando le connessioni internazionali del traffico di droga. Le indagini, che si sono protratte dal 2019 al 2020, hanno portato a un totale di cinquantacinque capi d’accusa formulati dal pubblico ministero Valerio Longi, sottolineando la gravità della situazione.