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Un’operazione della guardia di finanza
Due imprenditori del settore edilizio sono stati coinvolti in un’inchiesta per traffico illecito di rifiuti, grazie a un’operazione condotta dalla guardia di finanza di Palermo, sotto la direzione della Direzione distrettuale antimafia. Questa operazione ha portato alla scoperta di una discarica abusiva e ha messo in luce pratiche illecite che minacciano la salute pubblica e l’ambiente.
Sequestri e misure cautelari
Uno degli indagati è stato posto agli arresti domiciliari, mentre per il secondo è stato imposto il divieto di dimora. Entrambi gli imprenditori sono stati interdetti dall’attività imprenditoriale per un anno. Le misure cautelari evidenziano la gravità delle accuse e la necessità di proteggere la comunità da ulteriori danni ambientali.
La discarica abusiva a Partinico
Durante le indagini, i finanzieri hanno sequestrato parte del complesso aziendale di due imprese e un’area di oltre 11mila metri quadrati a Partinico, utilizzata come discarica abusiva. Qui venivano scaricati illegalmente materiali di scarto provenienti da lavori edili, tra cui inerti, rifiuti ferrosi, elettronici, copertoni ed eternit. Le riprese aeree hanno rivelato un’attività costante di livellamento del terreno, utilizzata per occultare i rifiuti e rendere più difficile la loro individuazione.
Le stime sullo smaltimento illecito
Secondo le stime, durante il periodo delle indagini sarebbero state smaltite oltre 633 tonnellate di rifiuti pericolosi. Questo smaltimento illecito ha consentito agli indagati di ottenere guadagni illeciti, risparmiando sui costi di smaltimento regolare. La situazione mette in evidenza un problema sistemico nel settore edilizio, dove la ricerca del profitto può portare a gravi violazioni delle normative ambientali.