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Il contesto dell’inchiesta
Negli ultimi giorni, l’attenzione si è concentrata su un’inchiesta che coinvolge presunti accessi abusivi alle banche dati del ministero dell’Interno. Due funzionari, un poliziotto e un finanziere, sono attualmente sotto indagine. Tuttavia, al momento non ci sono prove concrete di ulteriori membri delle forze dell’ordine coinvolti o di esfiltrazioni di dati sensibili dal sistema informatico del Viminale, in particolare dallo Sdi, il sistema di informazione che raccoglie dati sulle attività delle forze di polizia.
Le misure del ministro dell’Interno
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha deciso di approfondire la questione, incaricando il capo della Polizia, Vittorio Pisani, di esaminare i documenti della procura. Questo passo è fondamentale per avviare verifiche su possibili accessi illeciti alle banche dati ministeriali. Già in precedenza, dopo il caso di Pasquale Striano, Piantedosi aveva istituito una commissione di esperti per valutare ulteriori misure di sicurezza per le strutture informatiche interforze.
Le dichiarazioni degli indagati
Le intercettazioni rivelano affermazioni inquietanti da parte di Samuele Calamucci, considerato il cervello informatico del gruppo. Calamucci ha dichiarato di avere accesso a 800.000 registrazioni Sdi e di poter scaricare dati direttamente dal ministero, grazie a un virus inserito nei server. Queste affermazioni sollevano interrogativi sulla sicurezza del sistema e sulla possibilità che le interrogazioni illecite non attivino alcun allerta.
Le indagini in corso
Le perizie sui computer e sui cellulari sequestrati dalla procura saranno decisive per determinare la verità.
L’analisi dei documenti della procura permetterà di identificare eventuali vulnerabilità nel sistema, che attualmente non sembrano esistere. Tuttavia, la complessità delle infrastrutture richiede un’analisi approfondita che potrebbe richiedere tempo. Saranno effettuati controlli anche sulle squadre di manutenzione per verificare eventuali infedeltà.
La sicurezza delle banche dati
Lo Sdi è accessibile solo da postazioni di lavoro certificate, garantendo che le informazioni siano acquisite in modo sicuro. Gli operatori hanno profili diversificati a seconda delle informazioni da cercare, riducendo il rischio di accessi non autorizzati.
La portata di un’intrusione illecita nel sistema sarebbe devastante, considerando che contiene dati cruciali per la prevenzione e repressione dei reati.