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Lunedì prossimo Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità Portuale di Genova, sarà interrogato dai magistrati.
Lunedì l’interrogatorio di Signorini
L’ex amministratore delegato di Iren si trova in carcere dal 7 maggio scorso, dopo essere stato coinvolto in un’inchiesta per corruzione che ha portato agli arresti domiciliari anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. A richiedere l’incontro con gli inquirenti sembra essere stato lo stesso Signorini, tramite il suo avvocato Enrico Scopesi. Durante l’interrogatorio di garanzia, l’imprenditore aveva scelto di non rispondere, riservandosi però di fornire dichiarazioni dopo aver esaminato le carte dell’indagine.
Le accuse a suo carico
Le accuse mosse contro l’ex presidente dell’Autorità Portuale sono pesanti. Secondo i pm avrebbe accettato denaro, regali, soggiorni in hotel di lusso a Monte Carlo e fiches per il casinò da Aldo Spinelli, un noto terminalista. In cambio, il manager avrebbe agevolato le pratiche di Spinelli per la gestione delle banchine portuali e dei terminal. Per i pubblici ministeri Luca Monteverde e Federico Manotti, l’uomo avrebbe favorito anche l’imprenditore Mauro Vianello, anch’egli indagato per corruzione. Spinelli gli avrebbe infine procurato una consulenza da 200mila euro da parte di Iren.
L’intercettazione di Toti a Signorini
“Spinelli mette come Monopoli, Parco delle Vittorie” aveva dichiarato il governatore ligure parlando con Signorini, “mette lì delle casette, poi dice vediamo intanto compro il terreno poi ci costruisco l’albergo”. La conversazione risale al 29 novembre 2021 e secondo gli investigatori dimostrerebbe che l’operazione di Spinelli per guadagnarsi il rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse per 30 anni sarebbe stata meramente speculativa.