La Direzione distrettuale antimafia di Milano e la Procura nazionale antimafia si stanno occupando in questi giorni di quella che è stata ribattezzata ‘L’inchiesta hacker‘.
Inchiesta hacker, spiate alte cariche Stato: cronistoria
Dal 25 ottobre, giorno in cui è scoppiato il caso, ad oggi, ci sono state continue novità in merito all’inchiesta hacker. Le persone coinvolte, e ora indagate, avrebbero prelevato informazioni sensibili e segrete contenute nelle banche dati strategiche nazionali per poi rivenderle su commissione di clienti. Tra gli spiati ci sarebbero anche tanti nomi di spicco della politica del nostro Paese. Gli ultimi nomi usciti sono quelli di Ignazio La Russa e di suo figlio Geronimo.
Tra gli indagati ci sono l’ex super poliziotto Carmine Gallo, oltre all’amministratore delegato della Equalize Enrico Pazzali. A loro si aggiungono anche Leonardo Maria Del Vecchio, Nunzio Calamucci, Massimiliano Camponovo e Giulio Cornelli.
Inchiesta hacker, spiate alte cariche Stato: “Non si può tollerare”
Giorgia Meloni ha commentato la vicenda senza giri di parole: “Le inchieste dicono che il dossieraggio su di me è cominciato già alla fine del governo Draghi quando si capiva che sarei potuta andare al governo.
Sulla vicenda mi aspetto che la magistratura vada fino in fondo, perché, nella migliore delle ipotesi, alla base di questo lavoro c’era un sistema di ricatto ed estorsione, ma nella peggiore siamo davanti al reato di eversione. Nessuno Stato di diritto può tollerare una cosa del genere“.