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Il rinvio della Cassazione
La Cassazione ha deciso di annullare con rinvio il ricorso presentato dalla difesa del sindaco di Paternò, Nino Naso, contro la decisione del Tribunale del Riesame. Questo tribunale, in un’udienza precedente, aveva accolto l’appello della procura di Catania, imponendo gli arresti domiciliari per il primo cittadino, coinvolto nell’inchiesta Athena per voto di scambio politico-mafioso. La notizia è stata riportata dal sito Iasicilia.it, che ha citato i legali di Naso, l’avvocato Maria Licata e il professore Vincenzo Maiello, i quali hanno evidenziato come il ricorso si basi su “gravi indizi di colpevolezza” e non su esigenze cautelari.
Prossimi sviluppi dell’inchiesta
Gli atti dell’inchiesta torneranno ora a Catania, dove sarà fissata un’altra udienza davanti a un’altra sezione del Tribunale. Domani si attende anche la decisione riguardante l’ex assessore comunale Salvatore Comis. Entrambi gli indagati, Naso e Comis, hanno richiesto di affrontare il processo con giudizio immediato, un’opzione che potrebbe accelerare i tempi del procedimento. Il Tribunale del Riesame, presieduto da Giuliana Sammartino, ha già evidenziato la possibilità di un accordo illecito tra Naso e la consorteria mafiosa dei Morabito-Benvegna, che avrebbe previsto un sostegno elettorale in cambio di favori legati all’assunzione di congiunti mafiosi locali.
Le accuse e le indagini in corso
L’inchiesta Athena, condotta dai carabinieri della compagnia di Paternò, ha messo in luce gli interessi del clan Morabito nelle aste giudiziarie di immobili nelle province di Catania e Siracusa. La Procura di Catania ha già richiesto il rinvio a giudizio per 49 indagati, con accuse che spaziano dall’associazione mafiosa al traffico di sostanze stupefacenti, fino alla corruzione. La gravità delle accuse e la complessità delle indagini pongono interrogativi sul futuro politico di Nino Naso e sulla sua capacità di governare in un contesto così delicato.