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Biella, incendio appiccato in carcere: un detenuto e due agenti penitenziari intossicati

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Continuano le rivolte nel carcere di Biella: la scorsa notte un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella

Negli ultimi giorni nel carcere di Biella si sono verificati nuovi spiacevoli eventi: una nuova protesta di alcuni carcerati e un’aggressione ai danni di un altro agente, ma le rivolte non sembrerebbero arrestarsi. Questa notte, infatti, un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella.

Incendio in una cella nel carcere a Biella

Stando alle prime ricostruzioni, nella notte tra venerdì 26 luglio e sabato 27 luglio, un detenuto avrebbe appiccato un incendio nella casa circondariale di Biella.

L’uomo e due agenti della polizia penitenziaria sarebbero rimasti intossicati, dunque si è reso necessario l’intervento del 118 che ha trasportato le tre persone in ospedale in codice giallo.

I motivi dell’incendio

Le autorità stanno svolgendo le prime indagini per determinare le motivazioni dietro l’atto compiuto.

Resta da chiarire se il gesto fosse un tentativo di fuga, un atto suicida, o se ci siano altre ragioni. Fondamentale nelle indagini sarà capire come il detenuto sia riuscito a innescare il fuoco.

L’appello dei sindacati dopo l’incendio in carcere a Biella

“Da tempo l’Organizzazione sindacale autonoma Polizia penitenziaria chiede al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al premier, Giorgia Meloni, di dichiarare lo stato di emergenza nelle carceri, ha dichiarato all’Adnkronos il segretario nazionale dell’Osapp, Gerardo Romano.

Il segretario nazionale sottolinea, inoltre, il problema della sicurezza nelle carceri italiane: il personale della polizia penitenziaria ha paura di svolgere il proprio servizio perché è a rischio l’incolumità personale.