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In aprile, il Dipartimento per i Servizi Sanitari del Texas ha emesso un allarme per l’influenza aviaria (H5N1), dopo che era stato confermato un caso di contagio nell’uomo.
In Texas caso di influenza aviaria nell’uomo
Eric Topol, fondatore e direttore Scripps Research Translational Institute, è intervenuto sulla questione facendo luce sulla possibilità che ci siano altri casi, non ancora documentati. “È possibile/probabile che altre persone siano state infettate” ha scritto su X “ma non siano state diagnosticate“. Il post segue la lettera all’editore pubblicata sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine in cui vengono presentati i “dettagli del primo caso umano documentato di H5N1 nell’epidemia pervasiva dei bovini da latte“.
Possibile il contagio all’uomo
Finora l’aviaria sembra aver contagiato solamente un uomo, operante nel settore lattiero-caseario, che era entrato in contatto diretto con una mucca da latte malata. Il principale sintomo manifestato è stato la congiuntivite, da cui è guarito dopo il trattamento con il farmaco antivirale Oseltamivir. L’infezione si è tuttavia manifestata con un’emorragia ad entrambi gli occhi, che non ha però determinato alcun danno alla vista.
I precedenti
Quello osservato in Texas è solo il secondo caso recente di H5N1 nell’uomo negli Stati Uniti. Nel 2022 una persona in Colorado è stata infettata dopo essere entrata in contatto con pollame malato. Al momento le autorità texane stanno monitorando regolarmente i possibili contagi nella comunità, comprese le cliniche e gli ospedali. Al vaglio degli scienziati anche l’esame delle acque reflue. Finora gli esperti si sono rivelati tuttavia molto cauti nel parlare di epidemia.