In Libano scatta la tregua Israele-Hezbollah, festa per le strade

Beirut, 27 nov. (askanews) - Alle 3 italiane, le 4 del mattino in Libano, è entrato in vigore il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, dopo quasi 14 mesi di combattimenti. L'accordo sulla tregua dovrebbe porre fine a una guerra che ha costretto decine di migliaia di persone a fuggire dalle loro...

Beirut, 27 nov.

(askanews) – Alle 3 italiane, le 4 del mattino in Libano, è entrato in vigore il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, dopo quasi 14 mesi di combattimenti. L’accordo sulla tregua dovrebbe porre fine a una guerra che ha costretto decine di migliaia di persone a fuggire dalle loro case e ha provocato migliaia di vittime.

Dalle prime ore del mattino traffico congestionato sulla strada che porta alle principali città meridionali del Libano, con centinaia di sfollati che si sono messi in viaggio su auto e minibus pieni di persone che trasportavano anche materassi, valigie e coperte, tra clacson strombazzanti per festeggiare.

L’accordo prevede un periodo di transizione di 60 giorni durante i quali l’Idf ritirerà le sue forze dal Libano meridionale; l’esercito libanese schiererà circa 5.000 soldati a Sud del fiume Litani, comprese 33 postazioni lungo il confine con Israele; le forze di Hezbollah lasceranno il Libano meridionale e le sue infrastrutture militari saranno smantellate. Gli Stati Uniti, che hanno mediato, stanno inoltre fornendo una lettera di accompagnamento in cui specificano i diritti di Israele di rispondere alle violazioni del cessate il fuoco da parte di Hezbollah.

“Ci sentivamo spaventati, più di quanto possiate immaginare. Grazie a Dio. Quello che è successo, è successo. Che i martiri riposino in pace e che Dio aiuti le persone a tornare alle loro case” ha detto un uomo preparandosi a tornare a casa. “Tornerò al mio villaggio con l’aiuto di Dio. Dio ha avuto misericordia e spero che abbiamo imparato delle lezioni da questa vita e da questa guerra” ha dichiarato un altro sfollato.

L’esercito israeliano ha comunque avvertito i civili libanesi a non tornare ancora nei villaggi nel Libano meridionale dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco; un appello largamente inascoltato nonostante anche l’esercito libanese si sia unito all’appello a ritardare il ritorno a casa fino al ritiro delle forze israeliane, previsto nelle prossime settimane.