Milano, 21 ott. (askanews) – In anteprima il video “Veleno” che fa parte del nuovo progetto discografico di Gian Luca Cefaliello, in arte La bile di AKU. “A piedi nudi” (Radio Rossa Records) è un album indipendente di 10 tracce che affronta tematiche attuali di grande rilievo, presentando una critica alla società contemporanea e, allo stesso tempo, un messaggio di speranza per il cambiamento. Il cantautore con questo primo progetto da solista, sceglie di comunicare in maniera non convenzionale, mettendo al centro dei suoi testi e della sua musica la riflessione su questioni che riguardano il nostro presente. Nonostante l’album contenga disappunti riguardanti la direzione che la società ha intrapreso, rimane permeato di una forte speranza di rinascita e trasformazione.
Il singolo “Veleno” si distingue per la sua natura fuori dagli schemi: un brano impegnato che combina chitarre avvolgenti e ruvide, una voce distorta e un utilizzo raffinato dell’elettronica, frutto della collaborazione con Emiliano Bagnato, musicista e sound designer. Questo singolo non concede tregua a chi preferirebbe non interrogarsi sulla direzione che stiamo seguendo.
L’album -spiega l’artista- è un’esperienza non facile per l’ascoltatore, ma offre la possibilità di risvegliare domande profonde. I testi autentici si fondono con un sound pop/rock accurato e istintivo, mantenendo sempre un approccio intimo e cantautorale.
Il video di “Veleno” raffigura simbolicamente le costrizioni imposte dal sistema attraverso il denaro, rappresentato appunto come il “veleno” che avvelena la società. Il titolo dell’album, “A piedi nudi”, rappresenta un ritorno all’essenza, un punto di partenza per ritrovare se stessi, in un mondo sempre più distante dalla propria autenticità. La nostra società sembra vivere dentro una sorta di bolla, un “Truman Show” o un reality stile “Grande Fratello”, di cui siamo consapevoli, ma che continuiamo a criticare restando però immobili.
Tra i singoli contenuti nell’album, si distinguono “In un altro universo”, “D’istanti”, “A piedi nudi”, “Come posso innamorarmi” ed “È tutto loro quello che luccica” L’album include una cover rivisitata di “Il mio canto libero” di Lucio Battisti.