Nel passaggio dalle piccole botteghe artigiane alle grandi industrie, il tessuto economico italiano si è adattato alle mutevoli condizioni di mercato e alle politiche economiche. Spesso seguendo il percorso tracciato da riforme significative che hanno cercato di semplificare il percorso burocratico per avviare o sviluppare un’impresa, nonché rispondendo ai repentini cambiamenti della società, dove l’innovazione tecnologica ha giocato un ruolo fondamentale.
E se la pressione fiscale e la rigidità del mercato del lavoro di oggi pongono ostacoli non trascurabili alla rivoluzione dei processi produttivi ed espansionistici, gli imprenditori di oggi possono anche giovare di grandi semplificazioni rispetto al passato. Dunque, è davvero più difficile fare impresa oggi rispetto al passato? Analizziamo i punti salienti per capire meglio la questione.
Come sono cambiati credito pubblico, credito privato e burocrazia
In passato, ottenere finanziamenti pubblici era un percorso impervio, segnato da una burocrazia labirintica e da una scarsa propensione al rischio da parte delle istituzioni. Le PMI spesso si trovavano in difficoltà nel navigare tra le maglie di un sistema complesso e poco incline a sostenere l’innovazione. Tuttavia, negli anni più recenti, la situazione ha visto una svolta positiva con fondi dedicati a progetti innovativi e sostenibili che favoriscono la crescita economica.
Anche il rapporto con le banche è cambiato radicalmente. Un tempo queste erano le principali fonti di credito per le aziende e, fatta eccezione per alcuni periodi di forte entusiasmo verso l’impresa privata, piuttosto riluttanti a finanziare realtà emergenti o settori considerati rischiosi. L’accesso al credito si semplificava però per aziende già attive e considerate solide.
Oggi, sebbene la solidità di un’impresa resti una condizione determinante per l’accesso al credito, le condizioni sono per certi versi più stringenti. Ottenere un finanziamento per un’azienda è piuttosto complesso anche se si è in attività da tempo. Complici i nuovi parametri come rating di legalità, rating bancario, segnalazioni nei database delle centrali di rischio, eccetera.
L’accesso al credito per le nuove imprese resta estremamente complesso se ci si rivolge ad una banca, ma fortunatamente il panorama del credito privato è molto più variegato. Il crowdfunding e il lending online hanno democratizzato l’accesso ai capitali, permettendo a imprenditori di ogni dimensione di trovare sostegno finanziario attraverso la collettività o investitori privati. Un cambiamento che ha aperto nuove possibilità per le startup e le PMI.
Un altro punto dolente è la burocrazia. In passato le procedure erano meno numerose e meno complesse. Negli anni, l’assillo delle formalità si è intensificato, con un aumento degli adempimenti amministrativi che richiedono tempo e risorse, rallentando l’operatività delle imprese. Il processo di ottenimento delle autorizzazioni commerciali, per esempio, è diventato estremamente articolato, con tempi di attesa lunghi che possono rallentare l’avvio delle attività o, nei casi peggiori, costringere gli imprenditori ad abbandonare i propri progetti.
Le nuove sfide per l’imprenditore: dalla globalizzazione alla sostenibilità aziendale
Restando in tema di cambiamenti, la concorrenza è un fattore che ha subito trasformazioni significative nel corso degli anni. Fino a qualche decennio fa le imprese italiane operavano in un mercato meno saturo e più localizzato, con competizione spesso limitata a livello regionale o nazionale. Oggi la globalizzazione ha portato cambiamenti radicali, con l’ingresso di attori internazionali che hanno reso il mercato più saturo e sfidante.
Allo stesso modo, la sostenibilità aziendale è ormai un valore e un impegno per chi fa impresa, tanto che stanno aumentando gli obblighi normativi. Uno di questi riguarda la presentazione del bilancio di sostenibilità obbligatorio. La necessità di rispettare standard ambientali sempre più stringenti ha reso l’amministrazione di qualsiasi attività commerciale ed economica molto più onerosa rispetto al passato.
Inevitabilmente anche l’evoluzione tecnologica ha avuto un impatto profondo sulla gestione d’impresa. Se in passato l’introduzione di nuove tecnologie era un processo graduale e relativamente lento, oggi la velocità con cui la tecnologia si sviluppa è esponenziale. Questo rende più difficile adattare la gestione aziendale alle continue rivoluzioni del settore tecnologico.
Tuttavia l’apporto positivo della tecnologia è indiscutibile: nuovi strumenti permettono alla creatività e all’ingegno di usufruire di soluzioni innovative, facilitando la crescita e l’efficienza aziendale.
In conclusione, fare impresa in Italia oggi è più facile o più difficile rispetto al passato? La risposta non è semplice e dipende dai punti di vista. Nonostante le sfide persistenti, l’accesso a risorse economiche più ampie e la crescente disponibilità di tecnologie avanzate offrono un terreno fertile per la modernizzazione e la crescita.