Imprenditore pavese gestiva milioni: per il fisco era nullatenente

Anche se era attivo già dagli anni '80 nel settore immobiliare, l'imprenditore di Pavia risultava nullatenente per il fisco

Anche se risultava nullatenente per il fisco, in realtà gestiva un patrimonio che si aggirava intorno ai 12 milioni di euro.

Ma, dopo più di 20 anni di frode, alla fine la legge ha raggiunto l’imprenditore di Pavia, i finanzieri sono entrati in azione sequestrando appartamenti, autorimesse, capannoni, terreni edificabili ed altri beni.

Imprenditore nullatenente: il risultato delle indagini

Grazie alle indagini si è scoperchiato un vaso di pandora rimasto chiuso praticamente per più di 20 anni. L’imprenditore di Pavia, che era già attivo nel settore immobiliare a partire dagli anni ’80, risultava nullatenente per il fisco.

L’uomo utilizzava uno schema basato su ciò che sono conosciute con il nome di “società schermo” con sede in vari luoghi del mondo, come Svizzera, Principato di Monaco e Romania.

Queste erano collegate l’una all’altra tramite un intricato sistema di partecipazioni ed erano intestate a dei prestanomi. Stando a quanto emerso dal lavoro degli inquirenti, l’imprenditore ha usato un sistema ormai rodato nel tempo che si basava su compravendite fittizie di complessi immobiliari.

Lo scopo di queste transazioni era quello di creare dei crediti Iva in capo alle società acquirenti per poi reimpiegati per l’acquisto di altri immobili.

Un sequestro milionario

I finanzieri del Comando provinciale di Pavia sono quindi entrati in azione sequestrando una lista interminabile di beni immobili tra qui numerosi appartamenti tra Milano e Pavia, cantine e autorimesse, capannoni, terreni edificabili, un fabbricato di cinque piani nella provincia di Savona e quasi pronto a diventare un albergo e addirittura un ex convento nella provincia di Torino.

Un sequestro che in totale ammonta a 12 milioni di euro.