Sopra un paese devastato, quattro elicotteri sorvolano per ore. L’acqua ha demolito i muri di alcuni edifici, trasformato le strade in fiumi tumultuosi e ammassato legno e altri detriti ovunque. Auto parcheggiate sono state messe a dura prova dalla corrente. Al centro di questa rovina si trova Traversara, un piccolo centro abitato con 500 residenti, appartenente a Bagnacavallo, ed è l’epicentro del danno causato dalla terza inondazione che ha colpito la Romagna, principalmente la provincia di Ravenna, negli ultimi 18 mesi. Il paese era già quasi del tutto evacuato per sicurezza quando, nel tardo mattino, il fiume Lamone, precedentemente responsabile delle alluvioni di Faenza nel maggio 2023, ha distrutto l’argine. L’ampio varco creato ha permesso all’acqua di inondare rapidamente l’intera zona. Si ritiene che due persone siano disperse, ma nonostante le ricerche effettuate per tutto il giorno dalle forze dell’ordine e di soccorso, la notizia non è stata confermata. Alcuni testimoni affermano di averle viste coinvolte in un crollo, ma non sono state ritrovate o identificate. Gli elicotteri dei vigili del fuoco hanno soccorso i residenti che non erano riusciti a mettersi al riparo in tempo e si erano rifugiati sui tetti. Altri sono stati salvati mediante gommoni. Alcuni salvataggi, tuttavia, si sono rivelati particolarmente difficili, come quello di tre anziani intrappolati al primo piano di un palazzo, incapaci di salire o scendere. Il sindaco di Bagnacavallo, Matteo Giacomoni, ha monitorato personalmente l’evacuazione dell’area. Come ha riportato Fabio Ciciliano, direttore del Dipartimento della Protezione Civile, durante una conferenza stampa a Bologna, “non era una situazione isolata, ci sono state circa 200 persone evacuate in maniera ordinata”.
Ciciliano ha enfatizzato l’azione decisa dei sindaci, che hanno emesso decreti di evacuazione e, non di rado, hanno preso l’iniziativa di persuadere personalmente le persone a lasciare le loro abitazioni. Tale atteggiamento merita un riconoscimento speciale e ringraziamo i sindaci per quello che hanno fatto. In seguito alla frattura dell’argine di Traversara, anche Michele de Pascale, sindaco di Ravenna, ha imposto l’evacuazione totale di un’area soggetta a potenziali rischi.