Un caso di cronaca che provocò scalpore all’inizio degli anni ’70 quello che vide coinvolti i coniugi Camillo Casati Stampa, marchese, e sua moglie Anna, nata Fallarino nel 1929: il 30 Agosto del 1970 furono rinvenuti i corpi senza vita della donna e del suo giovane amante, lo studente venticinquenne Massimo Minorenti, uccisi entrambi dal marchese, che si era infine suicidato sparandosi un colpo di pistola in bocca.
Ma chi erano i protagonisti di questa scabrosa vicenda?
Anna era una seducente ragazza di belle speranze, di origini umili e di famiglia povera, che come tante altre nelle stesse condizioni, aveva sognato un futuro nel Cinema e si era invece ritrovata a fare svogliatamente e per necessità la commessa in un piccolo negozio; dopo un primo matrimonio con un borghese benestante, l’incontro con l’uomo che sembrava l’incarnazione della Fortuna: Camillo Casati Stampa era il rampollo ricchissimo e viziato di una blasonata famiglia della nobiltà romana, una manna dal cielo per una ragazza che da sempre sognava di fare la bella vita.
Si sposarono nel 1959, dopo l’annullamento delle prime nozze di lei.
Il ménage della coppia si rivelò da subito osé: durante la prima notte, il neo marito pagò un cameriere dell’albergo in cui alloggiavano perché andasse a letto con sua moglie.
Lui si limitò a guardare.
E così accadde le volte successive: il marchese pagava militari, camerieri, imbianchini, muratori, bagnini, giovani uomini raccolti per strada affinché consumassero amplessi veloci con Anna, che accettava la sconcertante situazione per non rinunciare all’agiatezza e alla posizione sociale che quel (finto) matrimonio le garantivano.
Il torbido legame si sarebbe probabilmente trascinato uguale nel tempo se non si fosse verificato un intoppo che il marchese non aveva previsto, o che forse non aveva considerato: l’amore.
Anna Casati Stampa si innamorò di Massimo Minorenti, e questo fu fatale a lei e a tutti i protagonisti di questa sconcertante vicenda fatta di interessi, sesso, denaro e perversione.
In un cassetto della scrivania del marchese furono trovate centinaia di foto che ritraevano sua moglie in pose volgari e sguaiate, che era solito mostrare ad amici e ospiti; accanto ad esse, una piccola agendina verde in cui annotava gli incontri occasionali consumati da Anna davanti ai suoi occhi eccitati e colmi di riconoscenza.