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Il sogno di Dio: un appello alla radicalità nella fede

Immagine evocativa sul sogno di Dio e la fede radicale

Un'analisi dell'omelia del cardinale Baldo Reina e il suo significato profondo

Un messaggio di radicalità

Durante la messa in suffragio per Papa Francesco, il cardinale vicario di Roma, Baldo Reina, ha pronunciato parole che risuonano come un forte richiamo alla comunità cristiana. “Non può essere, questo, il tempo di equilibrismi, tattiche, prudenze”, ha affermato, sottolineando l’urgenza di un approccio radicale nella fede.

In un’epoca in cui le sfide sociali e morali sembrano moltiplicarsi, il cardinale invita i fedeli a non lasciarsi sopraffare dalla paura di affrontare il cambiamento.

Il sogno di Dio nelle nostre mani

Reina ha proseguito il suo discorso evidenziando che “serve una disposizione radicale a entrare nel sogno di Dio affidato alle nostre povere mani”. Questa espressione invita a riflettere sul ruolo attivo che ogni cristiano deve assumere nella società. Non si tratta solo di una questione di fede personale, ma di un impegno collettivo per realizzare un ideale di giustizia e amore, che è alla base del messaggio cristiano. La chiamata a entrare nel sogno di Dio implica un’azione concreta, un passo verso la costruzione di un mondo migliore.

Rivoluzione interiore e sociale

La radicalità di cui parla il cardinale non è da intendersi come una mera reazione emotiva, ma come una rivoluzione interiore che si traduce in azioni tangibili. È un invito a superare le divisioni e a lavorare insieme per il bene comune. In un contesto in cui le alleanze di potere spesso prevalgono sull’autenticità delle relazioni umane, la proposta di Reina è quella di abbracciare una visione più ampia, che trascende gli interessi personali e si concentra sul bene della comunità. La fede, quindi, diventa un motore di cambiamento, capace di ispirare azioni che possono trasformare la realtà.