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Tra i piercing, l’anello al naso è forse quello più diffuso, merito anche della relativa semplicità con cui può essere realizzato. Anche se da noi è stato introdotto solo da qualche anno – e soprattutto tra i più giovani -, gli anelli nasali esistono da molti secoli in diverse culture. È un’abitudine che ha resistito alla prova del tempo in molti paesi, in particolare in India.
L’anello al naso in India
Gli anelli da naso, anche se strettamente associati alla cultura indiana, in realtà nacquero in Medio Oriente. La loro prima apparizione in India fu durante il periodo Moghul intorno al XVI secolo. Gli scavi condotti in India, infatti, hanno portato al ritrovamento di tracce di gioielli da naso, solo a partire da allora. Nessun ritrovamento, invece, è da riferire al periodo precedente.
Tipi di anelli
Gli anelli da naso comparsi per la prima volta in India non erano anelli veri e propri. Erano, piuttosto, gioielli piccoli e piatti, spesso a forma di fiore, tenuti in posizione da una vite nella parte interna della narice. Molto simili a quelli che sono tuttora diffusi in Occidente. Il tipo di anello al naso indossato in India al giorno d’oggi, dipende in gran parte dalla zona del naso dove verrà posizionato. Per esempio, quello a borchia, noto anche come Phul, è comunemente indossato sulla narice. I bilancieri circolari, noti come Nath, sono indossati sul setto (la cartilagine tra le narici), mentre i bilancieri dritti adornano l’area sul ponte del naso, tra gli occhi. È possibile, addirittura, che gli anelli da setto siano così ingombranti da rendere difficile la masticazione. Alcuni anelli nasali sono così pesantemente ornati da gioielli e perle, che devono ricevere supporto. Le catene attaccate ai capelli o al lobo dell’orecchio, hanno proprio la funzione di sostenere il peso del gioiello.
Materiali e posizioni
Il materiale più comune di cui sono fatti gli anelli da naso indiani è l’oro a 14 o 18 carati. Alcuni possono contenere anche titanio, nichel, niobio e acciaio inossidabile. Nonostante possano essere indossati anche sul setto o sul ponte nasale, le donne indiane posizionano, per lo più, i loro gioielli su entrambe le narici. Per tradizione, la narice sinistra è sempre adornata. La medicina ayurvedica, infatti, indica la narice sinistra come la zona associata agli organi riproduttivi femminili. Il piercing, quindi, dovrebbe rendere più facile il parto e attenuare i dolori mestruali.
La cultura dell’anello al naso
Tradizionalmente, le donne indiane – in particolare quelle di religione induista – bucano il naso a partire dai 16 anni. È a quell’età, infatti, che una donna diventa pronta al matrimonio. I piercing, nella cultura indiana induista, sono un modo di rendere onore a Parvati, la dea del matrimonio, sposa di Shiva. Per questo, la tradizione dell’anello al naso in India è una questione culturale. Il suo legame con la sfera intima e matrimoniale di una donna è indissolubile. In alcune zone dell’India, è prassi non togliere mai l’anello al naso, neanche una volta sposate.