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Il settore M&A in Italia: a che punto siamo

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Il M&A rappresenta senz'altro un mezzo per velocizzare i processi di trasformazione aziendali e per diventare più competitivi in un mercato sempre più complesso.

Il mercato delle fusioni e acquisizioni in Italia è cresciuto notevolmente negli ultimi 12 mesi sostenuto da investitori specializzati che hanno concretizzato il 30% circa delle operazioni ( cresciute del 30% rispetto al 2021). Nonostante l’inflazione, il costo del denaro, e le tensioni nelle catene delle forniture, il mercato made in Italy, grazie ad un PIL robusto, ha mostrato linearità e efficacia. Oltre la metà dei volumi (45 mld circa) è riferibile ad operazioni nei settori industriale, chimico, high technology e beni di consumo. Il calo invece del comparto oil&gas fa contrarre il segmento energy.

Per l’anno appena cominciato si attendono novità in ambito infrastrutture e nel campo della ricerca, sviluppo e produzione di beni legati alla salute. Importanti attese per il 2023 in ambito infrastrutture e nel campo della ricerca, sviluppo e produzione di beni legati alla salute. Il M&A rappresenta senz’altro un mezzo per velocizzare i processi di trasformazione aziendali e per diventare più competitivi in un mercato sempre più complesso. Si ravvisa inoltre un vivace interesse verso i settori di nicchia riferiti allo sviluppo professionale (Educazione, Ricerca di personale, gestione del talento – un approccio strategico volto ad attrarre, trattenere e far crescere la forza lavoro – ).

Resta notevole l’impatto di operazioni con controvalore di oltre 1mld in settori chiave come quelli delle concessioni e della tecnologia . I volumi di investimento totalizzati superano i 50 mld di euro. Positivi i dati sugli investimenti tra le medie aziende, in crescita del 25% rispetto al 2021. Cresce inoltre l’interesse anche dei buyer industriali nei settori tradizionali del Made in Italy. Fusioni e acquisizioni avranno sempre una maggior rilevanza: sempre più top manager ritengono che creare forti relazioni con altre aziende sia la chiave di successo negli anni a venire.

Pesano alcune incertezze: il perdurare del conflitto russo-ucraino, la pandemia in Cina, le politiche restrittive delle principali Banche centrali e l’aumento del costo del denaro. Non manca comunque la liquidità, e le difficoltà degli ultimi tempi hanno velocizzato una serie di fenomeni che hanno indotto aziende e manager ad aprire il capitale ad operatori in grado di apportare free cash e competenze , un fattore destinato a protrarsi per molto tempo. Nel 2023 ci sarà una più articolata strutturazione negoziale tra le attese dei venditori e apertura degli acquirenti che comporterà un rapido cambiamento dei modelli operativi e di business all’insegna della modifica delle catene di fornitura e dei mercati target ce agevoleranno una dinamica M&A robusta.