Paola Concia, deputata PD, scrive oggi sulle pagine del Corriere della Sera una lettera indirizzata al Rettore della Sapienza Luigi Frati per chiedergli di rivedere la sua posizione sulla rassegna di cinema gay che sarebbe dovuta iniziare nella sua università l’8 maggio e che è stata annullata, o, secondo il rettore mai accettata, poiché ufficialmente l’iniziativa Queer in Action, risulta estranea all’ambiente universitario. Strano. Poiché Queer in Action si muove sotto il patrocinio della Provincia di Roma, appoggiata dal Sindacato Universitario e dai collettivi. La sostanza c’è, non si tratta di quattro disorganizzati allo sbaraglio e c’era anche pronto un programma che vi voglio allegare in fondo, con la speranza che questa rassegna incuriosisca e arrichisca almeno voi che leggete.
Sembra molto strano che un’associazione organizzi un evento cercando di infilarsi abusivamente tra le mura della Sapienza, come vorrebbe far credere Frati. In ogni caso, la motivazione del Rettore, seppure fosse vera, sarebbe ugualmente incomprensibile: davvero all’interno della Sapienza non sono mai state accolte iniziative esterne? Davvero non si fanno queste cose? Alla faccia di Sapienza a Porte Aperte, di integrazione e degli scambi culturali.
Quando l’8 maggio si vide annullato questo appuntamento corsero diverse voci, apparse su tutti i giornali, secondo le quali la causa dell’annullamento avrebbe riguardato un banale tafferuglio avvenuto qualche sera prima alla Sapienza o, più realisticamente, un presunto pericolo di attacchi omofobici durante la manifestazione. Forse il punto è proprio qui. Qualcuno scrive sul web che sia stata addirittura la Digos a consigliare a Frati di evitare il rischio di far innervosire le frange di destra degli studenti, i fascistelli, insomma. Lasciatemi dire che il clima pseudofascista e omofobico a Roma sta diventando insopportabile e questa volta ha colpito uno spettacolo, ha colpito il cinema e la libertà degli studenti universitari. E Frati se ne frega.
Il “barone Frati”, come lo ha definito l’Espresso, si è arreso all’omofobia, con o senza pressioni e avrà fatto di sicuro contenti anche certi ambienti ultracattolici che all’interno dell’università statale italiana stanno creando delle lobby spaventosamente influenti.
PROGRAMMA QUEER IN ACTION @ SAPIENZA UNI
8 GIUGNO, H 21.00: A dirty shame di John Waters, USA 2004
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10 GIUGNO, H 21.00: A soap di Pernille Fischer Christensen,DANIMARCA 2006
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15 GIUGNO, H 21.00: L’amore e basta di Stefano Consiglio,ITALIA 2009
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17 GIUGNO, H21.00: Butterfly (Hu Die) di Yan Yan Mak, HONG KONG 2004
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22 GIUGNO, H21.00:Glue di Alexis Dos Santos,ARGENTINA/UK 2006
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24 GIUGNO, H21.00: Iran trans di Tanaz Eshaghian GB/USA/CANADA/IRAN 2008