Pur essendo più tranquilla rispetto ad altre città, a Trieste si avverte comunque un’atmosfera di apprensione fra i membri della comunità ebraica, dovuto ai recenti sviluppi globali riguardanti il mondo ebraico. Nonostante ciò, la comunità ebraica triestina si mantiene aperta e incline al dialogo. Il prossimo weekend vedrà la celebrazione di un rito commemorativo presso la sinagoga, in ricordo dell’anniversario del 7 ottobre, aperto a tutti. Queste parole sono state pronunciate da Alexander Meloni, il rabbino capo di Trieste, durante una discussione riguardante l’antisemitismo, che è stato reso più visibile dai cartelli affissi a Milano durante una manifestazione a favore della Palestina. Secondo Meloni, gli eventi di Milano hanno aggravato la già esistente sensazione di disagio. Nonostante Trieste non veda episodi di violenza esplicita come quelli di Roma o Milano, la città non ne è del tutto immune, specialmente tra le fasce più giovani della popolazione. Gli studenti e i pre-studenti sono particolarmente vulnerabili a questi argomenti, che possono facilmente generare un senso di malessere. Fino ad ora, la comunità non ha dovuto segnalare minacce significative alla polizia, ci sono stati solo sporadici incidenti di piccola entità, tuttavia Meloni non esclude la possibilità che possano verificarsi eventi di maggiore gravità in futuro. Spesso c’è una confusione tra gli ebrei della diaspora e i cittadini israeliani. Sebbene esista un legame profondo tra il mondo ebraico e quello che accade in Israele, ciò non implica che tutti gli ebrei siano israeliani, quindi questa generalizzazione e confusione è fonte di preoccupazione.
Negando l’idea dell’ostilità nascosta, ha terminato, la società di Trieste aspira a mantenere un’apertura, anche nel contesto dell’evento di Domenica che verrà (alle 18.30). “Non so se saremo in grado di proseguire così nel futuro, ma per ora è l’intento che portiamo”.