Il progetto di legge omnibus ha ricevuto l'approvazione per rafforzare le misure contro la pirateria televisiva, includendo anche pene detentive.

Le commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno approvato due emendamenti di FI e FdI al decreto omnibus contro la pirateria televisiva. Il primo obbliga i fornitori di servizi VPN e DNS a bloccare l'accesso a contenuti distribuiti illegalmente. Il secondo impone ai fornitori di servizi Internet di informare le autorità giudiziarie in caso di attività illegali, con un anno di reclusione in caso di omissione. Entrambi gli emendamenti costringono i fornitori di VPN e DNS, a prescindere dal luogo di ubicazione, a unirsi alla piattaforma antipirateria della Serie A.

Le commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno dato il via libera a due emendamenti rivisitati di FI e FdI al decreto omnibus contro la pirateria televisiva, inclusa quella sportiva.

Il primo emendamento impone ai “fornitori di servizi VPN e DNS disponibili al pubblico” di bloccare l’accesso ai contenuti distribuiti in modo illecito. Il secondo emendamento obbliga i fornitori di servizi di accesso a Internet che scoprono attività illegali a informare immediatamente l’autorità giudiziaria o la polizia giudiziaria. Chi non segnala o comunica tali attività sarà punito “con un anno di reclusione”. In pratica, si inserisce l’obbligo per i fornitori di servizi VPN e DNS alternativi, indipendentemente dal loro luogo di ubicazione, di aderire alla piattaforma antipirateria istituita dalla Serie A.

Tali servizi, mascherando l’IP di origine degli streaming delle partite, impedivano il blocco della trasmissione da parte della piattaforma.