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Il procedimento giudiziario nei confronti di tre pakistani, accusati di terrorismo islamico, ricomincia da zero.

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Il processo contro tre pakistani, accusati di appartenere ad una cellula terroristica basata a Olbia, è stato riaperto a Sassari dopo l'annullamento delle precedenti sentenze da parte della Cassazione. I tre individui, Muhammad Hafiz Zulkifal, Ali Zubair (ora deceduto) e Muhammad Siddique, erano precedentemente stati coinvolti in un altro processo penale terminato nel 2019. La difesa ha sollevato obiezioni riguardanti la giurisdizione territoriale e i capi di imputazione. La decisione della Corte sulle eccezioni è attesa per l'udienza del 10 dicembre.

Il procedimento giudiziario contro tre individui pakistani, accusati di appartenere ad una cellula terroristica con base a Olbia che ha coordinato svariati attacchi di radice islamica in Pakistan e di aver raccolto fondi in Sardegna per finanziare gruppi estremisti, è stato riavviato in Corte d’Assise a Sassari. Il processo era già stato esaminato ma la Cassazione ha annullato le precedenti sentenze di primo e secondo grado, con cui erano stati giudicati i tre imputati, Muhammad Hafiz Zulkifal, precedentemente l’imam di Zingonia, Bergamo, Alì Zubair, ora deceduto, e Muhammad Siddique, affermando il non luogo a procedere. La Corte d’Assise di Sassari, in una sentenza del 7 marzo 2002 e successivamente confermata in Appello il 5 giugno 2023, aveva già emesso il non luogo a procedere per queste stesse persone, avendo già eseguito un processo per gli stessi reati. I tre individui erano coinvolti in un processo penale concluso nell’aprile 2019, con l’assoluzione di altri cinque coimputati accusati di strage, e con altri otto a giudizio, accusati di aver co-contribuito alla formazione di un’organizzazione terroristica internazionale. La Cassazione ha sostenuto che i reati di cui gli imputati erano accusati nei due processi erano differenti, concludendo con l’annullamento del non luogo a procedere e l’invio degli atti alla Corte d’Assise di Sassari, dove è in corso il nuovo processo. Il gruppo di difesa, costituito dagli avvocati Franco Villa, Maria Luisa Lai, Carolina Scarano e Anna Barone, ha sollevato alcune obiezioni in merito alla giurisdizione territoriale e ai capi di imputazione.

La prossima decisione della Corte sulle eccezioni è prevista per l’udienza del 10 dicembre.