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Un passo storico per la trasparenza
Per la prima volta in trentadue anni, la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo (Dna) ha pubblicato un bilancio sociale. Questo documento rappresenta un’importante iniziativa per rendere conto ai cittadini delle proprie attività e scelte strategiche nella lotta contro la criminalità organizzata, il terrorismo e il cybercrime. Il Procuratore Giovanni Melillo ha sottolineato che questo bilancio si inserisce nel solco della visionaria idea di Giovanni Falcone, un simbolo della lotta alla mafia in Italia.
Dati significativi sul fenomeno mafioso
Il bilancio sociale della Dna offre una panoramica dettagliata delle iscrizioni a carico di associazioni mafiose. Tra luglio 2023 e giugno 2024, sono state registrate 1.797 iscrizioni relative a gruppi camorristici, un numero che evidenzia la persistente attività della camorra nel nostro paese. Le iscrizioni per le cosche di ‘ndrangheta sono state 1.211, mentre quelle relative ai clan di Cosa Nostra hanno raggiunto quota 1.348. Questi dati non solo riflettono l’operato della Dna, ma evidenziano anche la complessità e la diffusione della criminalità organizzata in Italia.
Il ruolo della Dna nella lotta al terrorismo e al cybercrime
Oltre alla criminalità organizzata, il bilancio sociale della Dna affronta anche il tema del terrorismo e del cybercrime. La Direzione ha intensificato le sue attività di coordinamento delle indagini, collaborando con diverse agenzie nazionali e internazionali. Questo approccio integrato è fondamentale per affrontare le minacce moderne, che spesso si manifestano in forme nuove e imprevedibili. La Dna si sta impegnando a garantire che le sue strategie siano sempre aggiornate e in linea con le sfide attuali, dimostrando così un forte impegno verso la sicurezza nazionale.