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Un presepe che racconta storie di vita
Nel cuore di Botteghino di Zocca, un piccolo comune della provincia di Bologna, la tradizione del presepe si rinnova in modo straordinario. Qui, la Chiesa di San Salvatore diventa un palcoscenico per un’opera che va oltre la semplice rappresentazione natalizia. Gli oggetti utilizzati per allestire il presepe, come una lavatrice e un frigorifero recuperati dal fango, raccontano storie di resilienza e speranza. Questi elementi, simboli di vita quotidiana, sono stati scelti non solo per il loro valore materiale, ma per il significato profondo che portano con sé, testimoniando la capacità di rialzarsi dopo le avversità.
Oggetti che raccontano il passato
Ogni oggetto esposto nel presepe ha una storia da raccontare. I sacchi di sabbia, ad esempio, sono stati donati come simbolo dei Magi, ma rappresentano anche la solidarietà e l’aiuto reciproco che si è manifestato tra i residenti durante le recenti alluvioni. Le fotografie stese sui fili, al posto del tradizionale bucato, evocano ricordi e commemorazioni, come quella di Simone Farinelli, giovane vittima della furia dello Zena. La sua immagine, insieme a quella di altri, diventa parte integrante di questo presepe, trasformando la celebrazione del Natale in un momento di riflessione e memoria.
Un messaggio di speranza per il futuro
Il presepe di Botteghino di Zocca non è solo un’installazione artistica, ma un messaggio potente di speranza e rinascita. In un periodo in cui le calamità naturali sembrano colpire sempre più frequentemente, la comunità si unisce per celebrare la vita e la memoria. Questo presepe, con i suoi oggetti inusuali e le storie che porta con sé, invita tutti a riflettere sull’importanza della solidarietà e della resilienza. Ogni anno, i visitatori possono ammirare questa opera unica, che non solo celebra il Natale, ma ricorda anche il valore della comunità e della memoria collettiva.