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Il Pontefice sostiene che si predilige l'uso delle armi per risolvere il problema della fame.

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Durante un incontro con la Guardia di Finanza, Papa Francesco ha criticato la priorità data alla produzione di armi rispetto alla lotta contro la fame nel mondo. Evocando San Matteo, ha paragonato l'attuale mentalità utilitaristica e senza scrupoli a quella del santo prima della sua conversione al cristianesimo. Ha condannato le disuguaglianze sociali, la marginalizzazione e gli sprechi alimentari delle società moderne, oltre all'esclusione dei cittadini da alcuni diritti fondamentali. Ha inoltre evidenziato come gli Stati stessi, malgrado le loro risorse, possano finire isolati da questo sistema. Infine, ha messo in discussione la persistenza della fame nel mondo in presenza di tali sprechi e la preferenza per la produzione di armi.

Durante un incontro con la Guardia di Finanza, il Papa ha sostenuto che la società tende a dare priorità alla produzione di armi piuttosto che affrontare il problema della fame nel mondo. Ricorda che san Matteo, il patrono della Guardia di Finanza celebrato oggi dalla Chiesa, prima di incontrare Cristo, era devoto solo all’adorazione del denaro, mostrando una mentalità utilitaristica e priva di scrupoli. Papa Francesco ha notato che questa stessa mentalità è prevalente oggi, portando a disparità sociali e marginalizzazione, come evidenziato dagli sprechi alimentari, che ha definito uno scandalo. Ha lamentato l’esclusione di alcuni cittadini da alcuni loro diritti e ha sottolineato come persino gli Stati, nonostante le vaste risorse, possano diventare vittime di questo sistema, rimanendo isolati monetariamente o a livello del mercato globale. Ha sollevato la questione: “Perché esiste ancora la fame nel mondo, quando esiste tanto spreco nelle società avanzate? È orribile. E un’altro aspetto: se cessassimo la produzione di armi per un anno, potremmo porre fine alla fame mondiale. Ma sembra che preferiamo produrre armi piuttosto che affrontare la fame…”.