Il Pontefice afferma che è immorale la protezione eccessiva in Libano.

Il Papa ha enfatizzato la necessità di proporzionalità nella difesa rispetto all'offesa, eliminando qualsiasi azione sproporzionata nella guerra. Ha anche insistito sulla cura delle vittime di abusi e sulla loro protezione, chiedendo punizioni adeguate per gli abusatori. Inoltre, ha ritenuto insufficiente il risarcimento di 50.000 euro in Belgio per le vittime di abusi. Sul tema del ruolo delle donne, ha ribadito l'importanza del genere femminile nella Chiesa, superiorità della figura femminile su quella maschile, e ha respinto l'idea di mascolinizzazione. Ha rifiutato sia il maschilismo che un femminismo estremo, sottolineando la concezione della Chiesa come entità femminile.

La difesa deve essere sempre adeguata rispetto all’offesa.

L’assenza di proporzionalità mette in luce una spirale di dominio che va oltre i confini dell’etica. Questo è ciò che ha affermato il Papa rispondendo ad una domanda riguardo i bombardamenti in Libano e il conflitto in Medio Oriente. Ha sottolineato l’immoralità delle azioni di un qualsiasi paese che impiega le forze in modo sproporzionato. La guerra in sé è immorale, ma le sue regole indicano una certa moralità che, se assente, si rispecchia in situazioni come quelle in Argentina, descritte dal Papa a bordo dell’aereo durante una conferenza stampa.

Il Papa è tornato anche sul tema delicato degli abusi, insistendo sulla necessità di prendersi cura delle vittime, alcune delle quali necessitano di supporto psicologico. Ha toccato anche la questione del risarcimento, citando l’esempio del Belgio con i 50.000 euro previsti, somma che ritiene insufficiente. Puntualizza l’importanza di proteggere le vittime e di punire coloro che commettono gli abusi, in quanto non si tratta di un peccato passeggero, ma di una problematica psichiatrica che richiede terapia e controllo.

Infine, il Papa ha risposto alle critiche dell’Università Cattolica di Lovanio riguardanti i suoi commenti sulle donne, ribadendo l’importanza del ruolo femminile nella chiesa e rifiutando il concetto di mascolinizzazione.

Ripeto costantemente e l’ho sempre sostenuto: la figura femminile è superiore a quella maschile. Se alla signora – come ha affermato il Papa facendo riferimento all’annuncio dell’Università Cattolica di Lovanio – sembra tradizionalista, allora io sono Carlo Gardel.

Ribadisco che la Chiesa è femminile, e aggiungo: noto che c’è una mentalità retrograda che rifiuta di ascoltare ciò. Riguardo al sacerdozio femminile, sottolineo che all’interno della Chiesa il ruolo di Maria è superiore a quello di Pietro. La ‘maternità’ della Chiesa è una maternità femminile e il sacerdozio è un ruolo molto minore, destinato a guidare i fedeli ma sempre all’interno di questo contesto ‘materno’. Un femminismo estremo, che vuole dire che la donna è maschilista, non è valido.

Il maschilismo è errato, così come un femminismo estremo. Quello che è corretto è la concezione della Chiesa come figura femminile, superiore al ministero sacerdotale, ha concluso.