Milano, 5 feb. (askanews) – Gaza sotto il controllo americano per trasformarla nella “riviera del Medio Oriente” e un trasferimento altrove, in un posto più “bello” e “sicuro”, della popolazione della Striscia. Parole forti quelle di Donald Trump che ha parlato dalla Casa Bianca al fianco di Benjamin Netanyahu, il quale ha subito detto che l’idea del presidente degli Stati Uniti potrebbe “cambiare la storia”. E come il premier, anche la destra israeliana ha salutato positivamente le parole di Trump.
“Lavoreremo per seppellire definitivamente la pericolosa idea di uno stato palestinese dopo quello che abbiamo visto e sentito ieri dal presidente Trump”, ha dichiarato il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich.
Dall’altra parte un coro di critiche al piano di Trump, dall’Onu alla Cina, dalla Turchia alla Gran Bretagna, anche se i governi dell’Unione Europea sembrano mantenere un prudente silenzio. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani dice “vedremo il piano concreto” ma ha ribadito che il governo italiano è per la soluzione di due popoli, due stati:
“Mi pare che per quanto riguarda l’evacuazione della popolazione civile da Gaza la risposta di Giordania ed Egitto sia stata negativa, quindi mi pare che sia un po difficile”.
Parla però il governo francese, attraverso la portavoce Sophie Primas: “Voglio ribadire qui il fatto che la Francia è totalmente contraria allo spostamento delle popolazioni. Si tratta ovviamente di un problema di squilibrio in Medio Oriente, che è in contrasto con la soluzione dei due Stati che sosteniamo da anni”.
E se il leader palestinese Mahmmud Abbas ha detto “No all’esproprio e agli attacchi ai diritti palestinesi”, il ministro degli Esteri saudita ha dichiarato che il suo paese non formalizzerà i legami con Israele a meno che non venga creato uno Stato palestinese, dopo che Netanyahu aveva affermato da Washington che la normalizzazione con il regno del Golfo avverrà.