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Il piano-Albania e la gestione dei migranti: un nuovo capitolo

Immagine che rappresenta il piano-Albania per i migranti

Il governo italiano riprende il piano di trasferimento dei migranti in Albania, sperando in un esito diverso.

Il ritorno del piano-Albania

Il governo italiano ha deciso di riprendere il piano di trasferimento dei migranti in Albania, un’iniziativa che mira a gestire in modo più efficace i flussi migratori nel Mediterraneo. La nave della Marina Militare, il Cassiopea, è tornata a operare nelle acque a sud di Lampedusa, con il compito di caricare a bordo migranti da trasferire in Albania. Questo nuovo tentativo arriva dopo le precedenti operazioni, condotte dalla nave Libra, che avevano visto un esito controverso a causa delle decisioni dei giudici italiani.

Le nuove norme e le speranze del governo

Con l’entrata in vigore della nuova normativa lo scorso 11 gennaio, il governo spera che le decisioni sui trasferimenti non siano più affidate ai magistrati della sezione immigrazione, ma a quelli della Corte d’appello. Questa modifica legislativa è stata introdotta per cercare di ottenere risultati più favorevoli per l’esecutivo, che ha sempre sostenuto che il piano-Albania rappresenti un deterrente per i flussi migratori. Tuttavia, la questione rimane complessa, soprattutto in un periodo in cui gli sbarchi stanno riprendendo, con un aumento significativo rispetto all’anno precedente.

Il protocollo di trasferimento e le procedure di identificazione

Il protocollo prevede che le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza intercettino le imbarcazioni in acque internazionali. I migranti che soddisfano determinati requisiti, come essere adulti maschi in buona salute e provenienti da Paesi considerati sicuri, vengono trasbordati sul Cassiopea. Qui, un primo screening delle loro condizioni viene effettuato prima di essere trasferiti nel porto di Shengjin, dove è stato allestito un hotspot per le procedure di identificazione. I richiedenti asilo saranno poi trasferiti nel centro di Gjader, dove rimarranno in attesa dell’esito delle loro domande.

Le reazioni e le prospettive future

Le reazioni all’iniziativa sono contrastanti. Mentre la commissaria europea per il Mediterraneo, Dubravka Šuica, ha espresso sostegno per l’accordo Italia-Albania, critiche sono arrivate da esponenti dell’opposizione, come Elisabetta Piccolotti di Avs, che ha definito il piano un tentativo propagandistico. La questione dei migranti e delle politiche di asilo rimane quindi al centro del dibattito politico italiano, con la speranza che le prossime decisioni della Corte europea di giustizia possano portare maggiore chiarezza e certezza sulle procedure di asilo per i migranti provenienti da Paesi considerati sicuri.