Per promuovere la serenità e la positività, garantendo la tranquillità e unendo le energie per combattere le disparità e le condizioni di povertà che persistono in alcune regioni del Paese, la Chiesa Cattolica punta a estendere il dialogo tra le religioni. Questo è stato l’argomento della discussione del Papa con le autorità e i membri della società civile dell’Indonesia. Attraverso tale dialogo, si possono superare le barriere di prevenzione e nutrire un ambiente di rispetto e fiducia reciproca, essenziale per affrontare le sfide condivise, tra cui l’opposizione all’estremismo e all’intolleranza, che tentano di diffondersi attraverso l’inganno e l’aggressività. La Chiesa Cattolica, ha dichiarato il Papa, si dedica al ben comune e aspira a potenziare la cooperazione con le istituzioni pubbliche e altre entità della società civile, nel completo rispetto delle decisioni di ciascuno individuo, senza mai cercare di fare proselitismo. Il suo impegno è di promuovere una società più equilibrata e di garantire una distribuzione più efficace e giusta dell’assistenza sociale. Il Papa ha sottolineato che esistono casi in cui la fede in Dio è costantemente evidenziata, ma a volte viene purtroppo utilizzata non per costruire pace e dialogo, ma per alimentare divisioni e odio. In altri contesti, Francesco ha aggiunto, si pensa di poter o dover prescindere dalla benedizione di Dio, giudicandola inutile per l’essere umano e la società civile, ma tale approccio provoca spesso frustrazione e fallimento.
Mi auguro che ciascuno, nel vivere quotidianamente, riesca ad attingere a questi principi e a farli valere nell’impegno quotidiano dei propri doveri, perché ‘opus justitiae pax’, la pace è il risultato della giustizia, come ha affermato Papa Francesco nel suo messaggio alle autorità dell’Indonesia, richiamando i principi costituzionali sanciti nel Paese. Infatti, l’equilibrio si raggiunge quando ciascuno non lavora solamente per i propri vantaggi e la propria prospettiva – ha notato -, ma con l’obbiettivo del benessere collettivo, per edificare ponti, per facilitare intese e cooperazioni, per unire gli sforzi allo scopo di eliminarne qualsiasi forma di indigenza morale, economica, sociale, e per incoraggiare la pace e l’armonia.