Il Papa ha approvato il culto di Medjugorje, tuttavia, ha sottolineato che non dovrebbe essere utilizzato come un'opportunità per incontrare quegli individui che affermano di essere veggenti.

Il Vaticano ha riconosciuto la devozione a Medjugorje, lodando i suoi "frutti positivi", tuttavia non ha confermato l'autenticità degli eventi soprannaturali associati al luogo. Nota che i pellegrinaggi non si svolgono per incontrare i presunti visionari, ma per un incontro con Maria e Cristo. Il cardinale Victor Manuel Fernandez ha indicato che è tempo di chiudere la discussione sull'argomento. Nonostante non ci sia un riconoscimento formale degli eventi soprannaturali, viene riconosciuta la validità di gran parte dei "messaggi" in linea con la dottrina cattolica. La condotta morale dei presunti veggenti non è discussa nel documento e si sottolinea che la perfezione morale non è un requisito necessario per l'esercizio dei doni spirituali. Il Vescovo di Mostar-Duvno emetterà il decreto pertinente, mentre il Visitatore Apostolico assicurerà la corretta pubblicazione dei messaggi. Infine, si esorta i vescovi a riconoscere il valore pastorale di Medjugorje, ma a valutare attentamente ciò che accade nei loro territori.

Il Vaticano ha dato il suo assenso al devozione di Medjugorje, riconoscendo i suoi “frutti positivi”.

Il permesso proviene dalla Dottrina della Fede con l’approvazione del Papa. Tuttavia, ciò “non significa che gli eventi soprannaturali dichiarati siano autentici, ma solo che nello scenario spirituale di Medjugorje, lo Spirito Santo opera proficuamente per il bene dei devoti”. Pertanto, pur senza dare un parere sulla moralità di coloro che dal 1981 affermano di vedere la Madonna, il Vaticano afferma: “i pellegrinaggi non si svolgono per incontrare i presunti visionari, ma per avere un incontro con Maria, Regina della Pace” e “per incontrare Cristo”.

“È tempo di mettere la parola fine a una lunga e intricata storia riguardante i fenomeni spirituali di Medjugorje. Una storia che ha visto il susseguirsi di opinioni contrastanti di vescovi, teologi, commissioni ed analisti”, ha dichiarato nel documento il Prefetto della Dottrina della Fede, il cardinale Victor Manuel Fernandez. L’attesa del verdetto della Santa Sede è durata 43 anni per i devoti, il cui numero è aumentato anno dopo anno, con una sola interruzione a causa del Covid, come in tutti i luoghi di culto.

Anche il cardinale Camilo Ruini guidò una Commissione che esaminò il dossier, ma la decisione arriva solo adesso grazie alle nuove normative che sulle apparizioni prevedono non solo un semplice ‘sì’ o ‘no’, ma un array di diverse risposte. Nel caso di Medjugorje, il lungo comunicato del Vaticano evidenzia i “frutti positivi”, “abbondanti”, “diffusi”, “molto belli”, con individui che si convertiscono, decidono di seguire la vita religiosa o anche semplicemente di ritornare a pregare.

Nonostante non si riconoscano formalmente gli eventi soprannaturali, lo studio dei cosiddetti “messaggi” è presente nel documento, e la maggior parte di loro sono in linea con la dottrina cattolica. è fondamentale capire che questo documento non fa supposizioni sulla condotta morale dei presunti veggenti. Viene anche spiegato che la perfezione morale non è un requisito imprescindibile per l’esercizio dei doni spirituali. Il fatto che non siano state riscontrate frodi o nevrosi indicate dal visto libero.

In alcuni casi, come quello di Trevignano, il rifiuto diretto del Vaticano ha portato a un divieto di credo per i fedeli. Si intende non far continuare i pellegrinaggi con lo scopo di incontrare i veggenti. Il Rapporto della Commissione Ruini era più critico, sottolineando un rapporto ambiguo con il denaro nonostante l’assenza di comportamenti immorali. Nel documento viene anche fatto riferimento a “necessarie spiegazioni”, nel caso in cui alcuni messaggi si discostino da quanto stabilito o addirittura lo contraddicano.

È importante badare a questi dettagli affinché non oscurino la bellezza dell’insieme.

In conclusione, la Dottrina della Fede comunica le istruzioni da eseguire: “Sarà compito del Vescovo di Mostar-Duvno emettere il decreto pertinente. Il Visitatore Apostolico speciale per la parrocchia di Medjugorje, che manterrà le responsabilità affidategli, dovrà assicurarsi che ogni pubblicazione contenente messaggi includa questa Nota come Prefazione”. Per quanto riguarda tutti gli altri vescovi, essi sono esortati a “riconoscere il valore pastorale e a favorire anche la diffusione di questo approccio spirituale”, ma “valutare attentamente quanto accade nel loro territorio, mantenendo salda la prerogativa di ogni Vescovo diocesano di prenderne le decisioni”.

Infatti, “nonostante siano ampiamente riconosciuti nel mondo intero i risultati positivi di questo fenomeno spirituale, ciò non esclude che possano esistere gruppi o individui che, facendo un uso improprio di questo fenomeno spirituale, agiscano in modo inappropriato”.