Due dei fuggitivi, fratelli di 16 e 17 anni di origine egiziana, sono accusati di rapina, mentre l’altro 17enne, di Pavia, è in detenzione preventiva per tentato omicidio.
Beccaria, nominato il nuovo comandante: detenuti evasi ancora in fuga
In tutti e tre i casi, l’evasione è avvenuta scavallando il muro perimetrale: i fratelli se ne sono andati insieme intorno alle 15:45, mentre il terzo è fuggito da solo in serata. Sono più di 24 ore che le forze dell’ordine sono in stato di allerta, ma i fuggitivi non sono ancora stati individuati. Il fratello più giovane aveva anche tentato precedentemente la fuga lo scorso giugno, con un altro detenuto.
La loro libertà, però, era durata meno di 12 ore. I due fratelli sono stati anche coinvolti in una rivolta avvenuta tra il 31 agosto e il 1 settembre, quando quattro detenuti avevano sfruttato il caos causato da alcuni incendi ai materassi per cercare di evadere. Nell’arco della giornata, come annunciato ieri dal Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità, ha preso possesso del suo incarico il nuovo comandante dell’istituto penale minorile Raffaele Cristofaro, il quale coordina una unità di rinforzo agli agenti. “Il Beccaria dovrebbe essere chiuso e abolite le prigioni per minorenni,” ha commentato Ilaria Salis, eurodeputata, sottolineando la “grave” situazione che affligge il riformatorio di Milano. “Questo è il risultato del decreto Caivano,” ha aggiunto, “che ha esteso la possibilità di ricorrere all’incarceramento preventivo per i minorenni.”
In risposta alle accuse di avere una politica che svuota le prigioni, Salis sostiene di lavorare per creare a lungo termine una società che trascenda il concetto di carcere, promuovendo “soluzioni alternative”. Invece di aggravare le accuse e le condanne, dovremmo, secondo lei, decriminalizzare molti reati meno gravi. Nel frattempo, il segretario Cesare Bottiroli della Fp Cgil Milano esprime la sua inquietudine riguardo ciò che lui ritiene un “non luogo sicuro”, con “chiari problemi strutturali” e “decadente”. L’Osapp contestualmente sollecita la Corte dei Conti a condurre “indagini urgenti sul Dipartimento per la Giustizia minorile e sul Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria”. Essi affermano che è “completamente incomprensibile” che l’ “unica risposta” trovata al problema delle emergenze carcerarie sia “l’invio di ulteriori forze di polizia penitenziaria presso l’istituto, comportando un costo supplementare di almeno 500mila euro”.