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Il mistero del finto baby shower: un caso di rapimento a Cosenza

Immagine del misterioso finto baby shower a Cosenza

Un'indagine sconcertante sul finto parto e il rapimento di una neonata in Calabria.

Un evento che nasconde un crimine

Un apparente festeggiamento per la nascita di un bambino si trasforma in un inquietante mistero. Rosa Vespa, arrestata il 21 gennaio, è accusata di aver rapito una neonata a Cosenza. La trasmissione “Quarto Grado” ha rivelato documenti esclusivi che svelano dettagli inquietanti su un finto baby shower organizzato per celebrare la nascita del figlio che, in realtà, non esisteva.

Dettagli inquietanti del finto parto

Le immagini mostrano una tavola decorata con fiocchi e confetti azzurri, con cubi che riportano la lettera “A”, iniziale del nome scelto da Rosa per il presunto bambino, Anselmo. Ma dietro questa facciata festosa si cela una verità ben più oscura. Rosa, in un audio del 17 gennaio, racconta di aver allattato il bambino, ma le sue affermazioni sollevano interrogativi. “Quando ho partorito avevo il Covid e non sapendo l’ho contagiato”, afferma, giustificando l’assenza di visite da parte dei familiari.

Le reazioni della famiglia e i sospetti

La sorella di Rosa, portavoce della coppia, riferisce che solo Moses, il compagno di Rosa, è stato autorizzato a entrare in ospedale poco prima del parto. Le congratulazioni da parte dei familiari si susseguono, ma emergono anche i primi dubbi sulla veridicità della gestazione. “La durata della gravidanza sembra eccessiva”, commentano alcuni parenti, insinuando che qualcosa non quadra. La situazione si complica ulteriormente quando si scopre che il bambino non è mai esistito, e che il finto baby shower era solo una copertura per un crimine ben più grave.