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Un attacco audace e fallito
Dopo un lungo periodo di silenzio, il misterioso Fleximan è tornato a far parlare di sé, colpendo nuovamente un autovelox. Questa volta, l’episodio è avvenuto in Via Kennedy a Riese Pio X, in provincia di Treviso. Il tentativo di sabotaggio, però, non ha avuto successo. Mentre un individuo cercava di segare il palo del dispositivo di rilevamento della velocità, già danneggiato in passato, è scattato l’allarme, costringendo il responsabile a fuggire.
Questo evento ha riacceso il dibattito sulla sicurezza stradale e sull’atteggiamento di alcuni cittadini nei confronti delle misure di controllo della velocità.
La reazione delle autorità locali
Immediata è stata la risposta delle autorità locali. I vigili del fuoco sono intervenuti sul posto, mentre i carabinieri hanno avviato un’indagine, esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza per cercare di identificare il colpevole. La sindaca di Riese Pio X, Ombretta Basso, ha espresso la sua indignazione riguardo all’accaduto, definendo il gesto un “atto gravissimo”. Ha sottolineato come tali atti non solo danneggiano le istituzioni, ma mettono a rischio la sicurezza della comunità. “L’autovelox è uno strumento di prevenzione, non di punizione”, ha affermato, evidenziando l’importanza di queste misure per la sicurezza stradale.
Un fenomeno preoccupante
Quello di Fleximan non è un caso isolato. Negli ultimi mesi, diversi autovelox nel nord Italia sono stati oggetto di attacchi simili, sollevando interrogativi sulla sicurezza degli strumenti di controllo della velocità. La sindaca ha ricevuto numerose richieste da parte dei cittadini per l’installazione di ulteriori dispositivi, segno che la popolazione è sempre più preoccupata per la propria sicurezza sulle strade. La crescente tensione attorno a questi dispositivi di sicurezza stradale mette in luce un problema più ampio: la necessità di educare i cittadini sull’importanza del rispetto delle norme stradali e sulla funzione preventiva degli autovelox.