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Un processo interminabile
Il processo contro Francesco Bidognetti e Michele Santonastaso, accusati di minacce mafiose nei confronti dello scrittore Roberto Saviano e della giornalista Rosaria Capacchione, continua a subire rinvii. Saviano ha recentemente dichiarato di sentirsi come se fosse in una messa in scena, evidenziando la frustrazione per un procedimento che dura da ben 16 anni. La complessità della situazione è accentuata dalla difficoltà di notificare gli atti all’avvocato Santonastaso, che ha portato a ben quattro rinvii in appello.
Le parole di Saviano
Durante l’udienza a Roma, Saviano ha espresso il suo disappunto per le lungaggini del processo, sottolineando come queste siano il risultato di strategie difensive ben precise. “Oggi, poco prima dell’inizio dell’udienza, è arrivato un certificato medico dal nuovo difensore di Santonastaso, il quale ha avuto coliche renali”, ha spiegato Saviano, evidenziando come questo sia solo l’ultimo di una serie di rinvii. La sentenza è attesa per il 27 gennaio, ma l’incertezza regna sovrana.
La mafia e la giustizia in Italia
Saviano non ha esitato a definire l’Italia un Paese a vocazione mafiosa, affermando che quando i processi si prolungano in questo modo, è difficile non giungere a tale conclusione. “Le organizzazioni criminali hanno vinto”, ha dichiarato, criticando la retorica antimafiosa che spesso si sente nel dibattito pubblico. La sua testimonianza non è solo un grido di allerta, ma anche un invito alla riflessione su come la giustizia in Italia affronti le sfide poste dalla mafia.
Un futuro incerto
Con la sentenza che si avvicina, Saviano ha espresso la possibilità di ritirare la querela, evidenziando come il processo sembri sempre più a favore della difesa degli imputati. “Persevero anche se penso di rimettere la querela, perché a questo punto è diventato tutto incredibilmente al servizio della difesa”, ha affermato. La situazione attuale solleva interrogativi sulla capacità del sistema giudiziario di affrontare efficacemente le minacce mafiose e di garantire giustizia alle vittime.