Il leader del Movimento 5 Stelle, Conte, e Grillo si confrontano: il capo del Movimento minaccia di terminare i contratti con il garante che lo aveva messo in guardia.

Le tensioni all'interno del Movimento 5 Stelle tra il presidente Conte e Grillo si intensificano, con accuse reciproche e minacce di interrompere accordi e pagamenti. La disputa riguarda questioni politiche, legali e ora anche economiche. Grillo accusa Conte di volerlo escludere dal movimento e deformare i suoi principi, mentre Conte sostiene di dover proteggere il M5S da un tentativo di sabotaggio del processo costituente. Infine, Conte mette in discussione il diritto di veto di Grillo, affermando che l'assemblea dei membri del partito detiene l'autorità suprema, che può apportare modifiche a regolamenti, simbolo, nome e altre questioni.

Le tensioni interne al M5s tra Conte e Grillo si avviano a un punto critico.

Il presidente del Movimento minaccia di terminare gli accordi con il garante che in precedenza lo aveva messo in guardia. In mezzo ad una reciproca serie di rimproveri, si rinfacciano reciproche accuse: “Vuole estromettermi e deformare i principi del movimento” dice Grillo. In risposta, l’avvocato Conte minaccia di troncare il pagamento destinato alla gestione delle comunicazioni, ovvero i celebri 300mila euro.
Quindi, oltre le liti politiche riguardanti la costituente e quelle legali che minacciano ricorsi in tribunale, il conflitto alla guida del Cinque Stelle ha raggiunto una nuova fase, quella economica.

È noto ciò che Grillo pensi dell’avvertimento di Conte, dato che lo ha suggerito nei giorni precedenti, quando la loro corrispondenza era ancora privata (non era ancora comparsa online): Conte sta cercando di escludermi dal M5s.

Per riassumere: l’ultima mail nota di Conte a Grillo è parte di una corrispondenza crescente e rappresenta una risposta a un avvertimento di Grillo, inviato sempre via pec, in cui ordinava a Conte di evitare aprire il dialogo sulla costituente e, in particolare, di astenersi dall’alterare tre pilastri fondamentali: il limite di due mandati, il simbolo e il nome.

Inoltre, Grillo avrebbe minacciato di utilizzare il proprio potere di veto su “ulteriori aspetti che potrebbero emergere e/o risultare dalla consultazione tra i membri”. Di conseguenza, la risposta di Conte è stata “necessaria, sia per quanto riguarda il tono che il metodo – hanno dichiarato dal M5s – al fine di proteggere la comunità del Movimento 5 Stelle da un avvertimento studiato per sabotare il processo costituente e limitare il libero scambio di idee nella nostra comunità”.

Nel messaggio inviato a Grillo, Conte ha fatto notare che potrebbe prendere azioni mirate a interrompere i servizi relativi alla copertura delle spese legali e delle pubbliche relazioni del Movimento, che Grillo non deve affrontare personalmente grazie a un accordo prestabilito. Nel suo messaggio, Conte ha ricordato a Grillo le sue responsabilità nel Movimento, ossia proteggere i valori fondamentali del partito e interpretare autonomamente le sue regole. Tuttavia, Conte ha chiarito che tali compiti non danno a Grillo un diritto di veto incontrollabile, ma dovrebbero piuttosto influenzare attraverso la persuasione etica.

Conte ha sminuito le pretese di Grillo affermando che l’assemblea dei membri del partito detiene l’autorità suprema. In pratica, l’assemblea costituente può apportare modifiche a tutto e Grillo non ha il potere di impedirlo. “Nessun regolamento – ha scritto Conte – è al di fuori del raggio delle possibili modifiche e/o revisioni”, questo include la Carta dei principi e dei valori, il simbolo, il nome e la clausola della doppia presidenza che, inoltre, “è contenuta nel Codice Etico – ha rilevato Conte rivolgendosi a Grillo – e non è una questione sulla quale tu possa esprimere un’interpretazione definitiva “.

Riassumendo, l’avviso: “Il tuo comportamento attuale, accompagnato da suggerimenti di possibili dispute legali e scissioni, & le tue “espressioni aperte sono totalmente in disaccordo con i doveri che hai preso direttamente nei confronti del Movimento”. Inoltre, “stanno presentando al pubblico una visione dominante”, padronale, “del Movimento”, con il pericolo “di offuscare le forze e l’entusiasmo che questo processo costituente sta generando”.