Il gioco degli astragali era uno dei divertimenti più diffusi tra gli antichi romani.
Ma cosa erano e in cosa consistevano gli astragali?
I Greci chiamavano così gli ossicini del piede di animali come pecore e capre, che venivano anche riprodotti in bronzo, pietra e avorio a scopo ludico.
Esattamente come per i dadi, anch’essi molto usati dai Romani, ogni lato dell’astragalo aveva un valore: il punteggio finale, quello che decretava la vittoria o la sconfitta dei partecipanti, veniva calcolato a seconda della faccia che mostravano cadendo.
Questo tipo di gioco possedeva un proprio linguaggio che ne definiva mosse, schemi e punteggi; il lancio più sfortunato veniva detto del cane, quello dal punteggio più alto era chiamato colpo di Venere.
Il gioco degli astragali (detti anche aliossi) aveva origini antichissime e nacque probabilmente in Asia, da dove si diffuse in molte altre parti del mondo.