Il forum dei familiari degli ostaggi ha dichiarato: "Siamo rinchiusi in un ghetto, mentre altri si dedicano alla guerriglia."

Un anno dopo: Roma ricorda gli ostaggi e chiede il loro rilascio, mentre crescono le tensioni e le preoccupazioni in Italia

Le immagini, accompagnate dai nomi e dai volti delle persone, e un centinaio di palloncini gialli, rappresentativi.

Il numero corrisponde agli ostaggi nelle mani di Hamas. La frase “Riportateli a casa, subito”. Questa è stata l’iniziativa realizzata dal Forum per le famiglie degli ostaggi, insieme all’Unione dei giovani ebrei d’Italia, alla vigilia del 7 ottobre.

A distanza di un anno dall’attacco, la Comunità ebraica si è ritrovata dinanzi al Tempio Maggiore, nell’ex Ghetto di Roma, per commemorare il tragico evento e sollecitare il rilascio dei propri cari.

Un’installazione luminosa, composta da 101 palloncini, ha simboleggiato il numero degli ostaggi. Durante l’evento sono stati letti i nomi e le storie delle vittime del rapimento.

Dissidenti iraniani e richiesta di liberazione

Hanno partecipato anche dissidenti iraniani dell’associazione Donna vita libertà, con la bandiera iraniana affiancata a una croce nera. “È sorprendente che, a un anno dal 7 ottobre, ci troviamo ancora qui a richiedere la liberazione. Oggi ci sono ancora 101 ostaggi nelle mani di Hamas”, ha dichiarato Benedetto Sacerdoti, portavoce italiano del Forum.

“Questa iniziativa serve a mantenere viva l’attenzione su questi ostaggi, sottoposti a situazioni inaccettabili. È fondamentale che l’opinione pubblica ne sia consapevole. Purtroppo, si tende a dimenticare troppo facilmente”, ha aggiunto Luca Spizzichino, presidente dell’Ugei.

Appello per il rilascio degli ostaggi

Infine, il Forum ha lanciato un appello ai leader mondiali e alla comunità internazionale affinché si continui a esercitare pressione su Hamas per il rilascio di tutti gli ostaggi.

“Ieri, durante una manifestazione a Roma, si è rechiarato a favore della distruzione di Israele”.