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Il figlio è stato rinvenuto a Modena, nella casa in cui una donna anziana è stata soffocata a morte. L'uomo ha confessato l'omicidio della madre, affermando: "Sono io l'assassino di mia madre, mi sento terribile".

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Un uomo di 50 anni è sospettato di aver ucciso la madre ottantenne, Loretta Levrini, a Modena. L'uomo disoccupato è stato rintracciato dal programma televisivo Pomeriggio cinque, dove ha confessato l'omicidio. Secondo la sua confessione, ha tentato di soffocare la madre con un cuscino e poi l'ha strangolata con dei lacci. L'individuo ha riferito di sentirsi "male" per il suo gesto, spiegando che la madre soffriva di demenza e Alzheimer e che le sue "strane" affermazioni lo rendevano sofferente. Ha anche espresso paura di violenze fisiche da parte dei suoi familiari, non dell'incarceramento. Questo aspetto sarà ulteriormente indagato.

Un uomo di 50 anni a Modena, identificato come figlio della vittima, è sospettato di aver ucciso sua madre di 80 anni, Loretta Levrini, a Spezzano di Fiorano. L’uomo, disoccupato e residente con la madre, è stato rintracciato dalle telecamere del programma televisivo Pomeriggio cinque, che ha registrato la sua confessione.

Il sospetto era evaso dopo l’omicidio, scomparendo per diverse ore prima che, con l’ausilio di droni, carabinieri e vigili del fuoco lo localizzassero. Secondo il suo racconto, avrebbe prima tentato di soffocare la donna anziana con un cuscino, senza successo, per poi decidere di strangolarla con dei lacci.

È stata la figlia della vittima, sorella del sospettato, a dare l’allarme dopo aver scoperto la madre nel pomeriggio. L’anziana donna soffriva di malattie.

Di fronte alle telecamere di Pomeriggio cinque, l’individuo, chiaramente shockato, ha confessato: “Sono stato io a uccidere mia madre, mi sento male”. Ha continuato a spiegare tra le lacrime: “Non ce la facevo più. Mia madre era in uno stato di demenza e Alzheimer, diceva cose strane che mi facevano soffrire. Non riuscivo più a gestirla, non capisco perché l’ho fatto. Mi sento male”.

Riferendo alla fonte di Pomeriggio cinque, l’individuo, visibilmente confuso, ha rivelato il suo timore di subire violenze fisiche da parte dei suoi familiari a causa della sua azione. Non era quindi il terrore dell’incarceramento, ma una certa paura della rabbia tra i suoi parenti che lo manteneva così agitato. Alla questione se avesse un supporto psichiatrico o sociale, ha negato. Questo aspetto verrà ulteriormente indagato.

Inoltre, l’uomo di 50 anni ha descritto di aver trascorso una notte insonne a Pavullo, un villaggio nelle vicinanze. “Non ho potuto dormire e vagavo per le strade”, ha detto. “Argomentavo spesso con mia madre, mi infastidiva, perché continuava a ripetere le stesse cose, ‘La nadia (sua sorella, ndr) ha fatto il letto, ha fatto questo'”. E alla fine ha aggiunto: “Non ho nessuna forma di assistenza, mi è venuto così, d’impulso, ho tentato con il cuscino, poi ho rimosso la federa e ho provato con quella, dopodiché ho adoperato dei nastri, dei lacci”.