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Il dramma del padre dello studente morto a Perugia: "Ditemi chi era mio figlio"

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Studente morto a Perugia: la perizia medico-legale è attesa per chiarire il ruolo dei farmaci nel decesso di Andrea, mentre la famiglia continua a cercare verità.

Il 14 febbraio, la città di Perugia ha riaccolto i familiari di Andrea Prospero. Michele, il padre, e Anna, la sorella gemella, sono tornati per cercare risposte. L’incontro con gli inquirenti, che stanno indagando sulla morte del giovane studente di Informatica, è stato un passo importante. Ma la verità è ancora lontana.

Studente morto a Perugia: buone notizie sul computer di Andrea, recuperato il contenuto

Accompagnati dagli avvocati Francesco Mangano e Carlo Pacelli, i familiari hanno avuto un colloquio con il procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini. Le notizie che sono emerse non sono una certezza, ma almeno una piccola speranza.

“La novità principale”, dicono i legali della famiglia dello studente morto a Perugia, “è che il computer portatile di Andrea, danneggiato e rimasto sotto il corpo per cinque giorni, è stato in parte recuperato”. Inizialmente si temeva che fosse inutilizzabile, ma la polizia postale ha fatto un lavoro incredibile. “Sono riusciti a recuperare la scheda madre. Ora, almeno una parte del contenuto sarà accessibile”. Quella che sembrava una perdita definitiva si trasforma in una possibile chiave per capire cosa sia successo. Gli inquirenti sperano che i file recuperati possano offrire qualche indizio.

Ma non è finita qui. “Una buona notizia”, aggiungono gli avvocati, “è che entro la fine della prossima settimana arriveranno anche i dati dai cellulari ritrovati nel monolocale di Andrea”. Quei telefoni potrebbero contenere informazioni cruciali, e, finalmente, potrebbero aiutare a chiarire il mistero dietro la sua morte. “Con i dati alla mano,” spiegano, “potremo avere un’idea più chiara di cosa è accaduto ad Andrea”.

Nuove indagini sul caso dello studente morto a Perugia: la famiglia crede in responsabilità altrui

Un altro passo importante è l’imminente arrivo della perizia medico-legale. I risultati tossicologici potrebbero finalmente svelare quale quantità di farmaci Andrea abbia ingerito, e se questo abbia avuto un ruolo diretto nel suo decesso. Ma per il momento, ogni certezza resta lontana.

Oggi, però, c’è stata anche un’altra parte del viaggio: Michele e Anna sono andati allo studentato dove Andrea viveva, per raccogliere i suoi effetti personali. Un gesto che carica il dolore di un altro significato. “Abbiamo dei dubbi”, hanno ribadito al procuratore, “crediamo che dietro la morte di nostro figlio ci siano responsabilità altrui”. Un’ombra che si fa sempre più pesante.

La famiglia, pur nella sofferenza, continua a lottare per la verità. Non si arrende. E se la verità arriverà, sarà grazie a ogni piccolo frammento, a ogni scoprire, che con pazienza e determinazione, gli inquirenti e i legali stanno raccogliendo.