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Il direttore generale di Sogei è stato fermato. I pubblici ministeri dichiarano che esiste una rete di corruzione estesa all'interno dei ministeri.

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Indagine svela corruzione e turbativa d'asta in Ministero Difesa e Sogei: arresti e perquisizioni colgono in flagranza reati e scambi illeciti

Un complesso sistema di corruzione coinvolgente vari attori e con collegamenti sia all’interno del Ministero della Difesa che in Sogei e al Ministero dell’Interno è stato descritto dalla Guardia di Finanza in un documento incluso negli atti di un’indagine della Procura di Roma. Questa indagine ha portato all’ipotesi di reati di corruzione e turbativa d’asta, nonché a una serie di perquisizioni.

Evidenze delle intercettazioni telefoniche

Le intercettazioni telefoniche dell’imprenditore arrestato ieri, insieme al Direttore Generale di Sogei, Paolino Iorio, hanno rivelato incontri e contatti con un individuo conosciuto come ‘Antonio della Difesa’, successivamente identificato come Capitano di fregata della Marina Militare. Durante i primi colloqui, è emerso che il militare, per adempiere al proprio compito in una fornitura, aveva chiesto compensi e, secondo quanto riportato, l’assunzione di una persona in una delle aziende dell’imprenditore. Entrambi gli arrestati sono stati colti in flagranza dal personale della Guardia di Finanza mentre stavano effettuando il passaggio di circa 15 mila euro, prontamente sequestrati.

Perquisizioni e sequestri

Su ordinanza della Procura della Repubblica, i finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito un’operazione di perquisizione e sequestro nei confronti di alcuni funzionari pubblici e aziende, in relazione a presunti reati di corruzione e turbativa della libertà degli incanti, nell’ambito di distinte gare di appalto riguardanti informatica e telecomunicazioni, promosse da Sogei Spa, dal Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dal Ministero della Difesa, e dallo Stato Maggiore della Difesa, come comunicato dalla Procura di Roma.

L’operazione ha coinvolto il reparto di polizia valutaria della Guardia di Finanza. Le perquisizioni hanno interessato alcuni soggetti economici, tra cui le aziende quotate Digital Value Spa e Olidata Spa, soggette a verifiche relative alla responsabilità amministrativa degli enti secondo il Decreto Legislativo n. 231/2001.