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Il deficit della sanità umbra: una situazione critica
Il bilancio della sanità in Umbria è attualmente in una situazione di grave deficit, con un disavanzo certificato di 243 milioni di euro dalle quattro aziende sanitarie regionali. Questo dato ha sollevato preoccupazioni significative, tanto da spingere la minoranza di centrodestra a presentare una mozione di sfiducia nei confronti della presidente della Giunta, Stefania Proietti.
Durante un recente intervento in Assemblea legislativa, Proietti ha sottolineato che la gestione della sanità non è responsabilità di un singolo individuo, ma dell’intera maggioranza che sostiene il governo regionale.
Le scelte necessarie per evitare il commissariamento
La governatrice ha evidenziato che, senza l’adozione di misure correttive, il deficit avrebbe potuto portare al commissariamento ad acta. Proietti ha spiegato che l’unica alternativa a questa manovra sarebbe stata il taglio dei servizi, una soluzione che avrebbe avuto ripercussioni dirette sulla qualità dell’assistenza sanitaria offerta ai cittadini. La presidente ha quindi assunto la responsabilità delle decisioni prese, affermando che la manovra è stata necessaria per garantire la sostenibilità del sistema sanitario regionale.
Dettagli della manovra e impatti sui cittadini
Proietti ha fornito dettagli specifici riguardo alla manovra, evidenziando che 34 milioni di euro rappresentano il disavanzo conclamato, mentre 12 milioni saranno destinati a coprire parte del fondo di dotazione. Inoltre, ha menzionato che sei milioni di euro sono i tagli imposti dal Governo per l’anno in corso. Il totale delle misure prevede un prelievo di 52 milioni di euro di Irpef addizionale che i cittadini dovranno affrontare nel 2025, sebbene il 73% della popolazione non subirà alcun aumento. La presidente ha annunciato la sua astensione sulla mozione di sfiducia, sottolineando la necessità di un approccio collettivo per affrontare la crisi.