Il Consiglio dei Ministri ha approvato la Manovra, che prevede misure per un totale di 30 miliardi lordi. Intanto, è in arrivo la nuova carta per i neonati.

Nuovo sostegno per neonati: assegno unico, detrazioni fiscali e bonus ristrutturazioni. Finanziamento sanità e tagli ministeriali

È stato introdotto un nuovo sostegno per i neonati che prevede un’indennità di 1.000 euro.

L’assegno unico non sarà considerato nel calcolo dell’Isee. Le detrazioni fiscali subiscono modifiche, offrendo un anticipo di ‘quoziente familiare’. La proroga del bonus ristrutturazioni al 50% è prevista esclusivamente per l’abitazione principale. Si prevedono riduzioni del 5% per i ministeri. Un importo di 3,5 miliardi, proveniente dal settore bancario e dalle assicurazioni, sarà completamente destinato al finanziamento della sanità. La terza manovra del governo Meloni prende forma, con misure per un totale di 30 miliardi lordi, seguendo il percorso già tracciato in precedenza.

La premier sottolinea: “Come promesso, non ci saranno nuove imposte per i cittadini. I 3,5 miliardi raccolti da banche e assicurazioni supporteranno i servizi sanitari e le fasce più vulnerabili, per garantire un’assistenza più efficace e rispondente ai bisogni.” Il consiglio dei ministri, giunto alla sua centesima sessione, approva in poco più di novanta minuti la legge finanziaria. Il Ministero dell’Economia evidenzia l’importanza di un approccio rigoroso e responsabile nelle politiche economiche adottate finora dal governo.

Il ministro Giancarlo Giorgetti presenta ai colleghi i dettagli della manovra attraverso una presentazione visiva. Vengono confermati il taglio del cuneo fiscale e la diminuzione dell’Irpef, ora divenuti misure stabili. Tra le novità emerge la carta per i nuovi nati, destinata a genitori con Isee fino a 40.000 euro, e vi saranno più opportunità per le famiglie numerose di beneficiare di detrazioni fiscali.

Sono stati confermati i bonus per il lavoro rivolti a giovani e donne nel Sud Italia, mantenendo anche le misure sulle pensioni introdotte l’anno scorso.

La tassazione agevolata al 5% per i premi di produttività rimane in vigore, e i fringe benefit saranno aumentati per i nuovi assunti che si trasferiscono oltre 100 km. Inoltre, la Carta dedicata a te riceverà un rifinanziamento di 500 milioni, mentre ci sarà un potenziamento degli investimenti nel settore della Difesa. Si prevedono anche risorse aggiuntive per la sanità e immediati fondi per il rinnovo dei contratti. Le banche, insieme alle assicurazioni, daranno il loro contributo atteso, come annunciato dal vicepremier Matteo Salvini sui social, durante la riunione del consiglio dei ministri.

Salvini ha dichiarato: “Vittoria per la Lega! Nella manovra economica sono previsti 3,5 miliardi da banche e assicurazioni da destinare alla sanità, come la Lega ha sempre auspicato. È un buon risultato”. Nel pomeriggio, la premier Giorgia Meloni ha rivendicato il risultato in Aula, rispondendo alle opposizioni e assicurando che, nella legge di bilancio, si potrà constatare il coraggio di questo governo rispetto a quello della sinistra. Anche le tensioni all’interno della maggioranza sembrano essersi attenuate, con Forza Italia fiduciosa sull’accoglimento della propria proposta.

Il contributo previsto dal settore bancario sarà di circa 3-4 miliardi di euro in due anni, secondo quanto confermato dal vicepremier Antonio Tajani, il quale ha precisato che non ci saranno nuove tasse, escludendo pertanto interventi su Ires e Irap. Il dialogo con l’Abi è attualmente in corso e molto intenso.

Tra le possibili misure ci sono due interventi distinti, entrambi temporanei: uno relativo agli aumenti patrimoniali e l’altro all’anticipo di liquidità attraverso le Dta, cioè crediti fiscali rinviati.

Nel contesto dei ‘sacrifici’ si trovano anche i previsti tagli ai ministeri, con Giorgetti che sta esercitando pressione, minacciando riduzioni lineari per chi non si adegua. Si parla di una diminuzione che si aggira attorno al 5% delle spese. Le conseguenze preoccupano, soprattutto per i servizi. Nello specifico del settore scolastico, i dirigenti avvertono di voler avviare uno stato di agitazione, mentre l’associazione dei presidi chiede azioni coraggiose. Tuttavia, il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, calma le acque affermando che ‘non è vero che le risorse saranno sempre minori’, sottolineando che ‘il bilancio del Ministero è in crescita’.

Unica eccezione sembra essere il settore della sanità, per il quale il ministro Orazio Schillaci spera di ottenere oltre 3 miliardi. Inoltre, il governo sembra intenzionato a modificare l’approccio sui bonus per le ristrutturazioni. Si prevede un’estensione per un altro anno del bonus al 50%, ma esclusivamente per le prime case. Per le altre abitazioni, a partire dal 2025, l’agevolazione ridurrà come precedentemente stabilito al 36%.