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Il caso Stasi: semilibertà e nuove indagini sull'omicidio di Chiara Poggi

Immagine del caso Stasi e omicidio Chiara Poggi

La procura valuta la richiesta di semilibertà di Stasi, mentre si riaprono le indagini sull'omicidio di Chiara Poggi.

Il parere della procura generale

La sostituta procuratrice generale di Milano, Valeria Marino, ha recentemente espresso un parere “parzialmente positivo” riguardo alla richiesta di semilibertà di Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco nel 2007. Durante l’udienza, il legale di Stasi, Glauco Gasperini, ha sottolineato che, sebbene ci siano aspetti positivi, ci sono anche riserve da parte della procura. La decisione finale da parte dei giudici della Sorveglianza è attesa entro cinque giorni.

Il comportamento di Stasi in carcere

Stasi, che non si è presentato all’udienza, ha ricevuto relazioni favorevoli da parte degli operatori e degli educatori del carcere di Bollate, dove sta scontando la sua pena. Queste relazioni evidenziano un comportamento esemplare e un percorso di riabilitazione che ha portato Stasi a essere ammesso al lavoro esterno nel 2023. Il suo legale ha insistito sulla richiesta di semilibertà, che consentirebbe a Stasi di trascorrere l’intera giornata al di fuori del carcere, tornando solo la sera.

Le nuove indagini su Andrea Sempio

Parallelamente alla richiesta di semilibertà, si stanno riaprendo le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, con Andrea Sempio come nuovo indagato. L’avvocato di Sempio ha confermato che il suo assistito non sarà presente all’udienza davanti al gip di Pavia, dove si discuterà del conferimento dell’incarico per un maxi incidente probatorio. Questo passaggio è cruciale per cristallizzare le prove in vista di un eventuale processo. Il genetista Emiliano Giardina è stato nominato per condurre le analisi irripetibili necessarie.

Le prospettive future per Stasi

Se la richiesta di semilibertà dovesse essere accolta, Stasi potrebbe anche richiedere l’affidamento in prova, una misura alternativa alla detenzione che consente di scontare la pena svolgendo lavori socialmente utili. Attualmente, Stasi ha ancora circa quattro anni di pena da scontare, e il suo fine pena potrebbe arrivare nel 20, tenendo conto della liberazione anticipata. La situazione rimane complessa e in continua evoluzione, con la comunità che attende con interesse gli sviluppi di questo caso che ha scosso l’Italia.