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Un gesto di solidarietà in un momento difficile
Questa mattina, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, ha fatto il suo ingresso nella Striscia di Gaza, raggiungendo il compound della parrocchia della Sacra Famiglia. La visita, che si è svolta in un contesto di grande tensione e conflitto, rappresenta un gesto di solidarietà nei confronti della comunità cristiana locale, che vive in condizioni estremamente difficili. La celebrazione del Natale, in questo contesto, acquista un significato ancora più profondo, diventando un simbolo di speranza e resistenza.
Le parole del Papa e il contesto attuale
Il giorno precedente, durante il discorso di Natale alla Curia, Papa Francesco aveva espresso preoccupazione per l’impossibilità del cardinale di entrare a Gaza, nonostante le promesse di Israele. L’ambasciata israeliana aveva successivamente confermato che il permesso era stato concesso, ma la situazione a Gaza rimane complessa e instabile. Durante la preghiera dell’Angelus, il Papa ha nuovamente richiamato l’attenzione sulla guerra in Medio Oriente, sottolineando la sofferenza dei bambini e la crudeltà dei bombardamenti. Le sue parole hanno risuonato come un appello alla pace e alla cessazione delle ostilità.
Un messaggio di speranza e resistenza
Durante la celebrazione della messa, il cardinale Pizzaballa ha rivolto un messaggio di incoraggiamento ai fedeli di Gaza, esortandoli a non avere paura e a preservare il loro cuore. “Vi porto la solidarietà di tutta la nostra Chiesa”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza di mantenere viva la fede anche in tempi di crisi. La sua omelia, purtroppo, è stata accompagnata dal rumore dei droni, un costante promemoria della realtà bellica che circonda la comunità. Pizzaballa ha invitato i presenti a creare relazioni e a non arrendersi, affermando che il mondo intero guarda a loro con ammirazione e supporto.
Il Natale come festa della luce
Il messaggio del cardinale si è concluso con un richiamo alla luce di Cristo, che deve guidare le vite dei cristiani anche nelle tenebre. “Siamo orgogliosi di voi, non per qualcosa di speciale, ma perché siete rimasti cristiani con Gesù”, ha affermato, sottolineando l’importanza della fede in un contesto di grande sofferenza. La cresima impartita a alcuni ragazzi durante la celebrazione ha rappresentato un ulteriore segno di speranza e continuità per la comunità cristiana di Gaza, che, nonostante le avversità, continua a mantenere viva la propria identità e la propria fede.