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Un carabiniere con una doppia vita
Nella quotidianità, un brigadiere capo dei carabinieri, in servizio a Sassari, si dedica alla sicurezza pubblica. Ma quando cala la sera, la sua vita cambia radicalmente: si trasforma in un cantante, leader di una tribute band dei Queen, una passione che lo ha portato a calcare i palchi della Sardegna. Tuttavia, questa passione si è rivelata costosa, portandolo a una condanna da parte della Corte dei conti.
La condanna della Corte dei conti
Il militare, 52 anni e residente in provincia di Nuoro, è stato condannato a pagare 18.487 euro al Ministero della Difesa. La motivazione? L’attività musicale svolta senza autorizzazione. La Corte ha accolto la richiesta del sostituto procuratore generale, evidenziando che il brigadiere non aveva ottenuto il permesso necessario per esibirsi. Questo caso ha sollevato interrogativi sulla gestione delle attività extra lavorative da parte dei membri delle forze dell’ordine.
Il concerto di Tony Hadley e le conseguenze
Un episodio emblematico è avvenuto durante un concerto di Tony Hadley ad Alghero, dove il brigadiere ha avuto l’opportunità di esibirsi. L’ex leader degli Spandau Ballet lo ha persino elogiato sui social per le sue doti canore. Tuttavia, questo successo ha avuto un prezzo. La Guardia di Finanza di Sassari ha avviato un’indagine, portando alla denuncia e successivamente alla condanna del carabiniere. Secondo le indagini, il militare avrebbe incassato oltre 18 mila euro tra il 2013 e il 2020, senza alcuna autorizzazione.
La difesa del brigadiere
In risposta alle accuse, il brigadiere ha presentato ricorso al Presidente della Repubblica, contestando la natura reddituale dei compensi percepiti. Ha sostenuto che i guadagni derivanti dalle sue esibizioni fossero semplicemente rimborsi spese, non redditi aggiuntivi. Questa difesa, però, non ha convinto la Corte, che ha ritenuto le sue attività incompatibili con il ruolo di carabiniere.
Un caso che solleva interrogativi
Questa vicenda mette in luce un tema delicato: la gestione delle passioni personali da parte di chi lavora in ambito pubblico. La musica, per molti, è un modo per esprimere se stessi e per trovare un equilibrio nella vita. Tuttavia, per chi indossa una divisa, le regole sono più rigide. La questione rimane aperta: fino a che punto le passioni personali possono essere perseguite senza compromettere il dovere pubblico?