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Molte persone intendono la parola bacio come dimostrazione di affetto verso la persona che si ama o a cui si vuol bene. Il bacio è il gesto che, per eccellenza, sta a significare amore e pace. Sono moltissime le simbologie a esso legate, che celebrano, tra le altre cose, anche il valore universale del gesto stesso. Non solo baci d’amore, però. Il bacio può voler significare affetto, saluto, fratellanza, intesa e moltissimo altro. Sui suoi significati e sulle moltissime sfaccettature che può assumere, si è dedicata anche la letteratura. Come universale espressione d’amore, il bacio è stato celebrato da scrittori e poeti grandissimi. Il bacio nella poesia appare spesso, vediamo quali sono i componimenti più struggenti sul suo conto.
Il bacio nella poesia
Parlare di bacio, vuol dire riallacciarsi a convenzioni da sempre esistite. Il bacio è un gesto antico, presente fin dalla notte dei tempi con significati anche molto più ampi della semplice espressione d’amore. Nella simbologia religiosa, nei rapporti sociali, nelle relazioni ufficiali, il bacio ha da sempre svolto un ruolo molto chiaro nell’identificazione del valore da trasmettere. Per questo è da sempre celebrato dalla letteratura e raffigurato dall’arte. Quali sono, però, le poesie più belle dedicate al gesto d’affetto supremo? Noi ne abbiamo scelte tre, molto diverse tra loro.
Pablo Neruda
Pablo Neruda è stato un poeta cileno, molto impegnato anche sul fronte politico, insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1971. La sua poesia, dal titolo “Il bacio“, non usa parole astruse o concetti complicati per esprimere l’affetto per la sua amata. Il bacio nella poesia di Pablo Neruda è un gesto semplice.
“Ti manderò un bacio con il vento
e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sarò li
Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante
Se sei un sogno non svegliarmi
Vorrei vivere nel tuo respiro
Mentre ti guardo muoio per te
Il tuo sogno sarà di sognare me
Ti amo perché ti vedo riflessa
in tutto quello che c’è di bello
Dimmi dove sei stanotte
ancora nei miei sogni?
Ho sentito una carezza sul viso
arrivare fino al cuore
Vorrei arrivare fino al cielo
e con i raggi del sole scriverti ti amo
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno
tra i tuoi capelli,
per poter sentire anche da lontano
il tuo profumo!
Vorrei fare con te quello
che la primavera fa con i ciliegi”
Jacques Prevert
Le poesie di Jacques Prevert sono spesso dedicate all’esaltazione dell’amore, anche quello giovanile. Ed è questo il caso di I ragazzi che si amano, una poesia che racconta di un bacio tra due persone innamorate, che ignorano il mondo esterno, le risate, le prese in giro e l’invidia delle persone. Esalta il bacio nella sua forma giovanile, incurante, spontaneo e libero.
“I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore”
Alda Merini
Infine, Alda Merini, grande e tormentata poetessa italiana. Tra le sue poesie più belle, compare Il bacio, descritto con parole piene di sofferenza, innocenza e umanità. Come sempre, la scelta delle parole e delle immagini evocate è presa dal suo universo intimo e personale, dalle sofferenze della sua vita e dalle sue esperienze. Il bacio nella poesia di Alda Merini è fonte di sofferenza.
“Il bacio appena sognato
in una notte di tradimenti,
dove tutti consumano amplessi
che non hanno profumo,
il tuo bacio febbricitante,
il candore delle tue labbra,
somiglia alla mia porta
che non riesco ad aprire.
Il bacio è come una vela,
fa fuggire lontano gli amanti,
un amore che non ti gela
che ti dà mille duemila istanti.
Ho cercato di ricordare
che potevi tornare indietro,
ma ahimè il tuo bacio
è diventato simile a un vetro.
Io come un animale
mi rifugio nel bosco
per non lasciare ovunque
il mio candido pelo.
Il pelo della mia anima
è così bianco e così delicato
che persino un coniglio ne trema.
Tu mi domandi quanti amanti ho avuto
e come mi hanno scoperto.
Io ti dico che ognuno scopre la luce
e ognuno sente la sua paura,
ma la mia parte più pura è stata il bacio.
Io tornerei sui monti d’Abruzzo,
dove non sono mai stata.
Ma se mi domandano
dove traggono origine i miei versi,
io rispondo:
mi basta un’immersione nell’anima
e vedo l’universo.
Tutti mi guardano con occhi spietati,
non conoscono i nomi delle mie scritte sui muri
e non sanno che sono firme degli angeli
per celebrare le lacrime che ho versato per te”